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Ischia Calcio. Tifosi sicuri: la s.r.l. è il punto di partenza per diventare grandi 

di Luigi Iannucci | Voce ai tifosi sulla formazione della nuova società. Abbiamo ascoltato Pasquale Buono, Peppe Monti, Ciro Curci, Ivan Di Talia e Pierangelo Pesce.

La nuova Ischia ha mosso il primo passo, coma da programma. C’è stata la trasformazione in s.r.l.. I tifosi aspettavano questa nuova veste. Hanno dunque accolto con una molta soddisfazione la notizia. Pasquale Buono, tifoso di vecchia data, non nasconde la soddisfazione: ” Finalmente nasce una società con determinati crismi. Il mio augurio è che questa possa finalmente essere da viatico per costruire qualcosa di importante. Adesso, però, bisogna cercare di lasciarsi alle spalle tutte le problematiche del passato. Cercando di compattare sempre di più l’ambiente. Cercando anche di coinvolgere le potenzialità che ci sono sull’isola, sia a livello imprenditoriale che professionale. Bisogna essere una volta e per tutte uniti. Spero che il sindaco riesca a far si che chi ha deciso di entrare a far parte dell’Ischia remi tutta nella stessa parte. Evitando dissapori  e fratture intestine, come si sono avute nelle compagini societarie del recente passato, che pure godevano di grossa credibilità. Per il resto, come tifoso, non posso non augurare il meglio possibile a questa nuova realtà societaria.”

Peppe Monti, il Toro per gli amici, che in questi ultimi anni, al di là dei risultati sportivi, ha cercato di ricreare entusiasmo tra i tifosi, fondando un nuovo gruppo, ponendosi sempre in modo costruttivo nei confronti della società, soprattutto nei momenti più difficili, anche nel modo di contestare, non trattiene la soddisfazione: “ Mi fa molto, molto piacere. Sembra che le cose, dopo un periodo un po’ burrascoso, si stiano incanalando su di un giusto binario.  E poi la cosa che mi fa piacere è che finalmente c’è una continuità. Avremo lo stesso presidente, dei soci, nuovi e vecchi, che hanno deciso per la s.r.l. perché c’è un progetto continuativo nel futuro. Ho l’impressione che ci siano tutte le buone intenzioni per fare calcio al di là dei risvolti personali, al contrario di come sento dire in giro, anche se poi non ci sarebbe comunque nulla di male. E’ chiaro che chi decide di fare calcio come minimo ha diritto ad un tornaconto, anche se solo di immagine.”  Poi parla anche del tifo: “ Ci siamo già incontrati, per non farci trovare impreparati. La cosa nuova è che non abbiamo parlato dei problemi dell’Ischia, ma solo di come ci dobbiamo organizzare noi per supportarla con il nostro tifo. C’è molto fuoco, c’è entusiasmo. Speriamo che tutto questo non diminuisca al primo risultato del campo negativo, come successo in passato…”

Ciro Curci, altro tifoso storico dell’Ischia, sempre pacato nei sui commenti, senza tralasciare mai, al momento opportuno di dire pane al pane e vino al vino: “ Sono felicissimo per questa nuova società e per la trasformazione in s.r.l.. Ora si prospetta un futuro roseo. Per noi tifosi sentire parlare di queste cose a giugno, negli ultimi tempi, era diventata un vera utopia. Oggi invece possiamo parlare di progetti e di società di capitali. Da tifoso innamorato mi aspetto una squadra forte, badando chiaramente sempre al budget, con degli acquisti oculati. Ad Ischia abbiamo bisogno di calciatori motivati, che hanno fame di vittorie come noi tifosi. Io tra un nome di grido e due buoni giocatori, preferisco i secondi. Sono fiduciose per il prossimo futuro. Così come avrei sacrificato anche il nome storico dell’Ischia Isolaverde, a cui sono molto legato, pur di poter avere una società forte …” e come dargli torto!

Ivan di Talia, che segue quasi maniacalmente l’Ischia, sempre informato sulle sorti della sua squadra del cuore, non ha dubbi: “Lo dicevo da alcuni mesi che la s.r.l. poteva rappresentare l’unica possibilità per far rinascere l’Ischia. Tra la società di capitali e l’acquisto di Cosa e Sarli, che sono due calciatori importanti, io avrei scelto la prima. Poi avere come sponsor un brand di livello nazionale come la Carpisa Yamamay,  credo che ci possa far ben sperare. Sono rimasto piacevolmente impressionato da Alberto Bazzoli, perchè è rimasto, nonostante le voci che volevano di un suo rifiuto. Non me lo aspettavo, per questo ci tengo a ringraziarlo. Se le premesse sono queste, sono belle premesse.  Ora mi aspetto una cosa importante: non una squadra ammazza campionato, no. Mi aspetto in primis la costituzione di un Settore Giovanile che possa servire da fondamenta, che dia principalmente futuro a tutto il progetto. E’ chiaro che mi aspetto una squadra che possa, per il primo anno, almeno lottare per i play off. Sono contentissimo che sia rimasto il nome Ischia Isolaverde, ma per avere la s.r.l. l’avrei tranquillamente barattato. Però ora sono molto soddisfatto che il suffisso della società a responsabilità limitata sia stato messo acconto ad Ischia Isolaverde. Mi auguro a questo punto che possano entrare in società ancora altri imprenditori isolano. Sarebbe importante perché oltre a dare maggiore ricchezza alla società darebbero un punto di riferimento maggiore a noi tifosi. Consentimi, visto che Tgischia è molto seguito,  di poter ringraziare il presidente De Vivo ed in special modo il sindaco Ferrandino. Ci aveva sempre rassicurati che avrebbe risolto il problema di dare una società forte all’Ischia. Senza il suo intervento penso che a quest’ora staremmo parlando della morte della nostra squadra di calcio.”

Non potevamo concludere senza aver prima ascoltato il pensiero di Pierangelo Pesce, tifosissimo dell’Ischia, molto spesso critico, ma mai per partito preso o per antipatie. Sempre diretto nel dire le cose, ma anche nel riconoscere di aver sbagliato nei suoi giudizi, quelle volte in cui è successo. In tanti anni può pure capitare di non azzeccarci. “Accolgo positivamente la s.r.l., perché credo che con questa nuova veste si possano evitare i problemi a cui siamo stati abituati in questi ultimi anni. Ci sarà, mi auguro, più responsabilità da parte dei soci ed una serietà a 360°. Vorrei a questo punto che si costruisse una squadra non competitiva al massimo, ma degna di una società importante. Tra le sorelle della Campania, vedi gli ultimi successi di Juve Stabia e Nocerina, siamo l’unica squadra che non riesce nemmeno a risalire lì dove eravamo. Voglio ringraziare tutti coloro che in questi anni mi hanno permesso di vedere l’Ischia calcio giocare. E questo l’ho sempre detto. Bisogna smetterla di farsi la guerra, bisogna smetterla con queste divisioni che purtroppo caratterizzano l’ischitano. Abbiamo delle alte competenze ad Ischia, non vedo perché non si possano mettere tutte a servizio di questa nuova società. La quale ha bisogno di pacificazione, perchè deve crescere.” Ecco, più diretto di così…

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