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Ischia Calcio. L’Ischia si ringrazia da …sola 

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Luigi Iannucci | Al Mazzella è ritornato il calcio giocato. E’ vero, è ancora «calcio d’agosto», ma è pur sempre l’inizio dell’attività ufficiale 2013/2014 della Lega Pro.

Quest’anno si è nuovamente professionisti. Tante le aspettative, sportive e non. Si va dalla fiducia di potersi classificare tra coloro che prenderanno parte con la riforma, il prossimo anno, alla «Serie C Unica», all’ambizioso e legittimo concetto di voler veicolare l’immagine di Ischia attraverso il calcio. Fare promozione turistica con il calcio ora, in Lega Pro, si può. Almeno così si è sempre sostenuto dopo la traumatica esclusione dalla C1 degli anni ’90. Sicuramente c’è più risalto mediatico a livello nazionale, ci sono realtà diverse e più importanti. Si respira il professionismo a pieni polmoni.

Però andare allo stadio Enzo Mazzella per la Coppa Italia è sembrato in verità essere tornati indietro di qualche anno. Addirittura ai tempi dell’Eccellenza e la cosa più traumatica  è che sembrava di andare in quei campi della periferia napoletana che abbiamo criticato e deriso nel passato.  Un’orrenda rete metallica, adornata con altra in plastica di color arancione, a voler scimmiottare un’ antistadio. In verità la prima impressione è stata di ritrovarsi davanti ad una delimitazione di un cantiere. Ma di quelli  peggio tenuti. Meno male che di tifosi ospiti se ne sono registrati pochi o niente in queste gare, altrimenti sarebbero ritornati a casa loro con commenti non certo lusinghieri sull’impianto di una località rinomata in tutto il mondo per le sue bellezze e le sue strutture ricettive.

La cosa che ha lasciato comunque sorridere (per non piangere) è stato apprendere dalle proteste di chi era fermo all’ingresso dello stadio,  la disposizione della società di far pagare il biglietto ridotto ai ragazzini di 5 anni, ma anche a quelli di 3! Non ci risulta che l’Ischia conti milioni di tifosi in giro per il mondo. Come non ci risulta che le richieste degli abbonamenti e dei biglietti domenicali siano tali da non incentivare l’ingresso di ragazzini allo stadio, per esaurimento dei posti. Una società attenta, capace e radicata sul territorio, cercherebbe di far appassionare e poi coccolare i tifosi del futuro. Al contempo cercherebbe di far andare allo stadio anche la mamma insieme al papà ed al figlio. Non si può sperare di fare incassi sui bambini. Non si può ambire ad incassare qualche centinaio di euro in più che permetterebbero al massimo di  comprare, forse, qualche cassa d’acqua in più! In serata, a «figurella» fatta, arriva una nota della società con scuse e rimedi: non pagheranno i ragazzi fino all’età di 10 anni. Bene, bravi…ma non ci si poteva arrivare prima a questa soluzione?

Fortunatamente da altre regioni ancora non sono venuti giornalisti inviati dalle varie testate, nazionali e no. Avrebbero trovato ad accoglierli in Tribuna Stampa ragnatele finemente tessute e tanta polvere sulle postazioni, con bottigline di plastica vuote e contenitori del famoso caffè che si vendono negli stadi, gustati e lasciati nei box in bella mostra da chissà quanto tempo e non sono di certo della marca del prossimo main sponsor dell’Ischia Isolaverde. Tutto questo nonostante l’impegno dell’addetto stampa a rendere tutto molto funzionale. Per non parlare dei corridoi che disimpegnano anche i servizi igienici che per l’occasione sono stati «arredati» (appoggiandole al muro) con infissi in alluminio e vetrate divelte o smontate dai loro originari alloggi.

La colpa non può essere certo del dipendente comunale che da solo deve curare il manto erboso, segnare il campo, pulire gli spogliatoi, le tribune ed i servizi igienici dello stadio.

Ma la cosa simpatica e che fa capire il reale livello organizzativo e strutturale della società isolana e della sua dirigenza, è che l’Ischia si ringrazia…da sola. Si proprio così! Dagli altoparlanti, infatti, una gentile voce ringrazia (a nome dell’Ischia!) il presidente dell’Ischia, il suo vice, l’amministratore delegato, il direttore sportivo ed il segretario! Non prima di aver ringraziato, chiaramente, il sindaco per la fattiva collaborazione…

Se i risultati sono questi non si capisce perché non si salutino anche l’allenatore, il suo staff tecnico ed i calciatori, che con i loro stupendi risultati hanno coperto e continuano a coprire un’approssimativa ed incerta compattezza societaria.

Solo loro, anche quest’anno, possono far fare bella figura a chi puntualmente dimostra un’organizzazione che definire provinciale sarebbe un complimento!

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