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Ischia ricorda ed onora i Caduti in Mare 

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Cap.S.D.M-Gennaro Minicucci | Il 12 Novembre2012, inoccasione della “Giornata della Memoria dei Marinai scomparsi in mare”, istituita con legge del 31.07.2002 n. 186, e della “Giornata del Ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”, istituita con legge del 12.11.2009 n. 162, come ogni anno, il Collegio Nazionale dei Capitani di Lungo Corso e Direttori di Macchina – Compartimento di Napoli – Delegazione di Ischia, in collaborazione conla Capitaneriadi Porto di Ischia, con l’intervento della L.N.I., sotto l’alto patrocinio del Comune di Ischia, ha organizzato la cerimonia di commemorazione a “…..perenne ricordo del  sacrificio dei marinai civili e militari deceduti e sepolti in mare e dei caduti di tutte le guerre e missioni di pace.

Il raduno delle Autorità civili e militari, delle forze dell’ordine operanti sul territorio, delle associazioni d’arma, delle scuole e di tutti i partecipanti è previsto alle ore11.00 inPiazzetta San Girolamo ove si procederà alla deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti di tutte le guerre.

Con sfilamento lungo le vie cittadine del centro Storico di Ischia (Corso Vittoria Colonna – Via Roma), si procederà verso Piazza Antica Reggia, per  la deposizione della corona d’alloro al monumento ai caduti in Mare. Il corteo raggiungerà infine, attraverso via Isolino, la banchina del Redentore, sul Porto d’Ischia,  per il getto in mare di una corona d’alloro ai caduti in mare civili e militari.

In questo giorno è necessario pregare ed evocare tutti quelli che interruppero il viaggio della vita fra i flutti ingordi dell’immensa distesa di acqua che copre il pianeta e in terra straniera, lontani dal patrio suolo.

Bisogna ricordare i figli della patria imbarcati sulle navi militari e sulle navi mercantili, uomini che s’immolarono per il destino della loro nazione e del loro paese. Ad essi non finiremo mai di rivolgere un pensiero referente di gratitudine e di condivisione delle pene delle loro famiglie. Il loro esempio di truce morte possa rafforzare, per sempre, il diffuso desiderio che mai più la nostra gioventù sia costretta a sacrificarsi in battaglia e che sia rispettato il principio di rifiuto della guerra che la nostra Costituzione sancisce.

Questo giorno, però, non è dedicato solo al ricordo dei martiri della crudeltà dei conflitti, ma anche a coloro che con abnegazione dedicano la loro vita al lavoro nel trasporto marittimo ed alle attività connesse alle risorse del mare, per il  sostentamento delle loro famiglie e così facendo contribuendo allo sviluppo della intera Nazione.

Ai tanti, ai troppi, che sono stati travolti dalla crudeltà del mare e che solo chi l’ha affrontata ne può immaginare l’enorme forza, vada il pensiero di tutta la nostra comunità.

Sul mare la forza degli elementi della natura è incommensurabile e inesorabile. Ma essa non è la sola causa di tante morti. La scarsa cultura marinara, il lavoro stressante, l’ambiente della nave, le tecnologie della costruzione e della propulsione, le esalazioni di merci velenose e tante altre cause figlie di un mondo cupido e insensibile, che tende al massimo sfruttamento delle risorse umane ai minori costi, in una concorrenza spietata e senza confini, è di certo, di gran lunga, causa primaria di vittime in mare.

Tra coloro che nel mare hanno perso la vita, un pensiero più intenso va rivolto ai pescatori, come nell’attuale naufragio del Giovanni Padre e nell’affondamento, non tanto lontano, del Padre Pio. Essi sono l’emblema del lavoro più faticoso e più rischioso. Sono lavoratori che hanno faticato negli orari più impensabili, nell’ambiente più ostile, lasciando al bando la stanchezza spesso per magri profitti.

In questa isola, molti sono i morti in mare e  ancora tante sono le mogli che vedono i propri uomini andare al lavoro con una stretta nel cuore, che con ansia ed apprensione sentono lo scorrere delle ore, che con angoscia guardano alle mutazioni del tempo meteorologico e dello stato del mare.

Come la fede ci conforta, in questo momento di riflessione, sentiamo che tutti i nostri cari partecipano a questa solennità ed i loro spiriti, evocati dal nostro amore, aleggiano su queste acque e sono tutti accanto a noi.

“Un popolo senza Memoria è un popolo senza futuro” disse il Presidente Ciampi.

La consapevolezza della propria memoria storica è la carta di credito di una nazione. Noi della Marina Mercantile siamo in regola con il passato, con il silenzio dei nostri morti in pace e in guerra.

Tutti i cittadini e i familiari dei marinai morti e sepolti in mare, dei marittimi e pescatori sono invitati alla commemorazione.

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