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Isola ecologica a Lacco Ameno. 10 indagati: Irace, Ungaro, Monti, Mazzella, Marrazzo, Rumolo, De Siano, Pascale, Ciro e Carmine Calise 

DOMENICO MARRAZZO ISTIGATORE DETERMINANTE. LA GIUNTA EMETTE ORDINANZE CHE NON POTEVA. PRATICHE NASCOSTE. DANNI ECONOMICI ALL’ENTE. RAGGIRATO IL MINISTERO. NORME ANTISISMICHE VIOLATE

La dottoressa Maria Laura Lalia Morra ha concluso le indagini nei confronti di Tuta Irace, allora sindaco di Lacco Ameno, Crescenzo Ungaro responsabile UTC e Progettista dell’isola ecologica, Giuseppe Monti direttore dei lavori dell’isola ecologica, Isidoro Mazzella rappresentante della SO.T.E.C. ditta appaltatrice dei lavori, Domenico Marrazzo rappresentante della Mare 2000 srl proprietaria dell’area, Oscar Rumolo responsabile III Servizio Finanziario comune di Lacco Ameno, Domenico De Siano assessore e componente della Giunta municipale del 10 ottobre 2008 (delibera 88/2008), Giacomo Pascale assessore e componente della Giunta municipale del 10 ottobre 2008 (delibera 88/2008) e del  13.04.2010 (delibera 51/2010), Ciro Calise assessore e componente della Giunta municipale del 10 ottobre 2008 (delibera 88/2008) e del  13.04.2010 (delibera 51/2010), Carmine Calise assessore e componente della Giunta municipale del 10 ottobre 2008 (delibera 88/2008) e del 13.04.2010 (delibera 51/2010).

Secondo Lalia Morra, gli indagati sono responsabili dei reati inerenti la realizzazione della “nuova isola ecologica” a Lacco Ameno, in località Pannella, “Zona 167”. Una lunga serie di responsabilità che vede gli indagati in concorso tra loro, nella qualità di indicate, in esecuzione del medesimo disegno criminoso, iniziato continuato ed eseguito, in assenza delle prescritte autorizzazioni del relativo Parere della Sovraintendenza BB.AA. di Napoli, nonché del Ministero per i Beni Culturali e Ambientale. Delle opere illegittime ed illecite perché il progetto non poteva essere approvato risultando la realizzanda opera in ZONA VERDE; perché necessitava di una previa variante allo strumento urbanistico; e perché ai sensi dell’art. 38 “disciplina vincoli Urbanistici” l’intervento non poteva assolutamente essere autorizzato in quanto l’area, originariamente destinata a parcheggio e mercato rionale era poi destinata a sito di stoccaggio provvisorio, pertanto necessitava – in ogni caso, conseguire il rilascio di tutte le autorizzazioni non rientrando l’intervento nel novero delle ristrutturazioni ma trattandosi di realizzazione di NUOVA ISOLA ECOLOGICA.

ORDINANZE SBAGLIATE. Leggendo le imputazioni risulta che la Giunta di Lacco Ameno ha emesso ordinanze che non poteva emettere. Tant’è che il giudice, circa l’ordinanza di Giunta 100 del 2009 che rinnovava la precedente isola ecologica scrive: “in violazione di legge atteso che detto organo non è autorizzato all’emanazione di ordinanza contingibili e urgenti”. In parole semplici, le ordinanze contingibili e urgenti possono essere emesse solo dal sindaco e non dalla giunta!

Ma gli amministratori di Lacco Ameno sono responsabili anche perché approvando la realizzazione della NUOVA ISOLA ECOLOGICA si annullava il carattere di temporaneità della destinazione del sito e conseguentemente l’opera avrebbe dovuto essere realizzata nel  rispetto della normativa vigente e dei vincoli esistenti, perché in corso di esecuzione delle opere e in assenza di variante, venivano impiegati materiali diversi da quelli originariamente preventivati ed approvati; perché i lavori relativi sono stati effettuati in zona sismica omettendo di depositare prima dell’inizio dei lavori, gli atti progettuali presso l’Ufficio del Genio Civile competente; per aver eseguito le strutture in cemento armato non in base a un progetto esecutivo e senza previa denuncia al Genio Civile; perché distruggevano o comunque alteravano le bellezze naturali dei luoghi soggetti a speciale protezione dell’Autorità, in particolare dell’area oggetto dei lavori, ricadente in area sottoposta a vincolo paesaggistico; perché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso in area facente parte dell’Area Marina Proteta denominata “Regno di Nettuno” effettuavano attività idonea a compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati.

MARRAZZO ISTIGATORE DETERMINANTE. Con più azioni esecutive – scrive il giudice – di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, il MARRAZZO, quale istigatore determinate e UNGARO quale responsabile del procedimento nonché progettista dell’opera, Irace, De Siano, Pascale e Calise Ciro e Carmine e Rumolo Oscar responsabile del settore finanziario, adottavano il Progetto relativo alla realizzazione dell’Isola Ecologica ed il “permesso di costruire relativo all’isola ecologica” in violazione del D.M. 8.04.2008 e delle relative “Linee Guida per la realizzazione Isole Ecologiche promanati dalla Regione Campania” poiché, vertendosi in tema di opera pubblica realizzata con fondi erogati dal Ministero dell’Economia e Finanza, l’opera doveva essere realizzata su area di proprietà comunale; previa dichiarazione di indisponibilità seguita all’avvio delle procedure di esproprio, ovvero dichiarazione d’indisponibilità dell’area per un periodo non inferiore a 20 anni; previa bonifica del suolo (già in precedenza utilizzato dalla Soc. Lacco Ameno Srvizi s.r.l. per la gestione d’urgenza di cui all’ordinanza sindacale nr. 22/08 emessa ai sensi dell’art. 191 Dlvo 152/2006 – prorogata per due volte con Ord.Sin. nr. 04/2009 e nr.31/08). L’opera in parola è stata invece realizzata: senza la previa bonifica del suolo, su proprietà privata della Mare s.r.l., in assenza di dichiarazione di indisponibilità e avvio della relativa procedura di esproprio, in assenza della materiale disponibilità dell’area alla data di approvazione del progetto, essendo la stessa nel 2008, ancora nella disponibilità di Lacco Ameno Servizi s.r.l. (che aveva inoltrato disdetta solo il 26.08.2010 con decorrenza dal 31.12.2010) e prevedendo un canone di locazione raddoppiato rispetto al precedente corrisposto alla Lacco Ameno Servizi s.r.l. per un importo di 10.507,08 Euro. Invero progettazione, affidamento, incarico e lavori avvenivano infatti solo a far data dal 1° Gennaio 2011, per la durata di sei anni rinnovabili, con previsione del pagamento di un canone annuo a favore di Mare s.r.l. di 22.220 Euro e del mantenimento da parte della soc. Mare 2000s.r.l. delle migliorie apportate all’area senza alcun indennizzo per la P.A. Con conseguente permanere allo scadere del contratto di opera pubblica, realizzata con fondi pubblici, nella disponibilità di privati con pari danno,procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Mare s.r.l. intenzionalità desumibile della grossolanità e pluralità delle violazioni di legge e di regolamento, nonché dalla conoscenza della reale destinazione ed illegittimità delle opere rispetto alle quali le procedure adottate si ponevano come mero espediente per connotare di apparente legittimità l’opera.

FALSE ATTESTAZIONI. Domenico Marrazzo e Oscar Rumolo, invece, sono responsabili dell’aver sottoscritto il contratto di locazione tra il Comune di Lacco Ameno e la Mare s.r.l. con la quale quest’ultima concedeva in locazione l’area ubicata alla località Panella e/o Mezzavia ed attestavano falsamente all’art. 3 del prefatto contratto che “l’immobile di che trattasi sarà destinato a Isola Ecologica e che la sua consistenza e la sua destinazione urbanistica sono pienamente compatibili con l’utilizzo che intende farne”, essendo detta area classificata dall’art. 19 del vigente PRG “ZONA VERDE” e destinata all’esclusiva realizzazione di attrezzature di interesse collettivo, spazi verdi e attrezzature per lo sport, restauro edilizio e Restauro Paesistico Ambientale .

Tutti gli indagati, inoltre, dovranno difendersi da un’altra accusa pesante. Infatti, secondo Morra con artifici e raggiri consistenti nelle condotte di cui ai capi che precedono, hanno indotto in errore il Ministero di Economia e Finanze in ordine alla sussistenza dei presupposti di legge previsti per l’erogazione del finanziamento per la realizzazione della nuova isola ecologica. Conseguivano un ingiusto profitto consistito nell’erogazione del contributo statale pari ad 300.000 Euro elargito dal predetto Ministero, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, I.G.E.P.A., Ufficio IX di cui al D.M. nr 5164 del 25.02.2010 (con acconti pari a 250.000 euro di cui alle reversali di incasso n 199/10 e 209/11), contributo che non poteva essere  rilasciato per le motivazioni analiticamente descritte nei capi sopra indicate con conseguente danno economico all’ente erogante.

PRATICA OCCULTATA. Il giudice Laila Morra, infine, mette in evidenza e incolpa Crescenzo Ungaro, Tura Irace e Oscar Rumolo poiché in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, sottraevano e/o occultavano la pratica relativa alla richiesta di finanziamenti per la realizzazione dell’isola ecologica di cui trattasi.

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