l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|sabato, maggio 7, 2016
Sei qui: Home » Cronaca » La rivincita del piccolino: o paghi o te ne vai

La rivincita del piccolino: o paghi o te ne vai 

carminemontidomenicodesiano

Carmine Monti mette ko Domenico De Siano. Scatta l’incompatibilità alla carica di Consigliere Comunale per il Senatore

Pasquino Pithecusano | In questi giorni vi raccontiamo di un altro grattacapo in quel di Lacco Ameno per il Senatore Domenico De Siano, e i consiglieri che hanno fatto parte dell’Amministrazione De Siano negli anni 2002/2007 (Irace, Pascale, Zavota, P. Monti, G. Monti, Popolano e Capuano), che sono stati condannati dalla Corte dei Conti a dover risarcire il Comune di Lacco Ameno, su sentenza per avvenuta violazione della legge e riconosciuto danno erariale ai sensi dell’art. 20 comma 8 L. 15/03/1997, n. 59.

La cosa parte dalla seduta del Consiglio Comunale n. 35 del 2003 quando i Consiglieri avevano riconosciuto un debito fuori bilancio, scaturente dal famoso contenzioso ENEL per complessivi € 775.375,46 di cui € 347.358,46 di somme dovute al legale difensore dell’ente e € 195.241,91 somme dovute ai C.T. P. Tali somme erano state finanziate attraverso un mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti.

Il tribunale della Corte dei Conti, quindi, ha riconosciuto l’illegittimità del provvedimento consiliare, in quanto le somme attinte non si riconducevano a spese di investimento ,riconoscendo addirittura nell’ adozione del provvedimento un pericolo per l’equilibrio della finanza pubblica dell’ente.

Di conseguenza il senatore De Siano è stato condannato a risarcire il comune di Lacco Ameno per € 10.845,00 + interessi legali; Irace, Pascale, Zavota (all’epoca Assessori) per € 1.625,00 + interessi legali, gli altri ex consiglieri per € 100,00 + interessi legali.

Il Sindaco Carmine Monti (che, secondo gli ex consiglieri, è stato l’ispiratore della denuncia presso la Corte dei Conti) ha subito attivato l’attività di recupero delle somme ponendo come termine ultimo la data del 19 agosto oltre la quale scattano gli ulteriori aggravi di spese. La mancata ottemperanza da parte dei suddetti causerà anche lo stato di “ lite col comune” e la conseguente incompatibilità degli stessi a ricoprire incarichi istituzionali e, nel caso del Senatore, la decadenza automatica dal Consiglio Comunale.

Si vocifera (della serie vox populi vox dei) che alcuni consiglieri di maggioranza tengano le dita incrociate, altri accendono lumini perché è matematico che se il Senatore non paga dovrà andarsene a casa (o meglio a Roma) e lasciare il posto in consiglio ad Antonio Monti, primo dei non eletti, amico del Senatore ma fido del Sindaco.

Una spina nel fianco in meno al Sindaco Monti che riprenderebbe a sorridere e a governare tranquillamente avendo di nuovo la maggioranza in consiglio. Cosa succederà? Come si risolverà il dilemma lo scopriremo a breve… 

Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1