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Le Omissioni della classe politica isolana sono la causa dei problemi giudiziari degli ischitani 

Michele Pesce | La recente sentenza n. 3381 resa dalla IV Sezione del Consiglio di Stato il 7 giugno 2012 apre un altro squarcio sugli ambigui rapporti della politica isolana con l’abusivismo edilizio.

Per trenta anni sull’abusivismo edilizio si sono costruite carriere politiche e  fortune economiche di ambigui personaggi che hanno sfruttato il bisogno dei cittadini.

L’uso abusivo del territorio, favorito da una classe politica incapace di adottare nei territori amministrati i piani regolatori o i piani attuativi laddove i piani regolatori erano stati approvati, è stato lo strumento adottato da mediocri politicanti e da professionisti senza scrupoli per accrescere le loro fortune personali.

Ma cosa è rimasto ai cittadini?

Migliaia di pratiche di condono ancora non esaminate dopo tenta anni  e guai giudiziari che si contano a migliaia.

La conferma  di questo è rappresentato dalla recente sentenza sopra citata che ha ritenuto che la trasformazione di un immobile di 450 mq., situato nel comune di Forio,  in 14 appartamenti costituisce lottizzazione abusiva e come tale vada sottoposto alle dure sanzioni previste dalla legge e quindi alla demolizione disposta dal giudice penale con la sentenza di patteggiamento.

Le sette domande di condono presentate dall’interessato, in questo caso, non lo hanno posto al riparo dal rigoroso sistema sanzionatorio predisposto dalla legge urbanistica.

Sicuramente quel cittadino ha commesso degli illeciti, e per l’ordinamento giuridico che prevede che la responsabilità è personale è certamente colpevole.

Sotto l’aspetto morale però quella colpa si attenua perché così facevano ed han fatto tutti, poi scherzo della sorte non tutti per le stesse colpe pagano allo stesso modo.

Ma in questa, come nelle migliaia di altre vicende similari, quanta è la colpa dei cittadini e quanta è la colpa di una classe politica maneggiona quanto incapace, di una classe politica dedita all’intrallazzo  piuttosto che alla cura degli interessi dei cittadini?

Chi ha governato l’isola negli ultimi trenta anni ha grosse responsabilità perché porta su di se il peso e la colpa dei guai in cui si sono cacciati i cittadini, che non potendo costruire nel rispetto di piani regolatori inesistenti o di piani attuativi laddove i piani regolatori esistevano, si sono lanciati nell’abusivismo edilizio più sfrenato consumando  tanto territorio quanto sarebbe stato sufficiente a soddisfare esigenze abitative della popolazione per i prossimi cento anni, ed in tal modo si è alimentata una speculazione edilizia che ha portato a trasferire una buona fetta dell’edilizia isolana nelle mani di cittadini non residenti, in tal modo i prezzi sono lievitati al punto che oggi un ischitano difficilmente riesce con le proprie forze lavorative a comprare una casa sull’isola d’Ischia.

Si è costruito dappertutto ed in modo disordinato ed in assenza assoluta di opere di urbanizzazione.

Gli inetti amministratori comunali, che per fini elettorali e per tornaconto economico mai alcun freno hanno posto al fenomeno, hanno continuato a brillare nel tempo per la loro incapacità, difatti le migliaia di pratiche di condono continuano a giacere inevase negli scaffali degli uffici tecnici, mentre i cittadini continuano ed esser bersagliati dalla magistratura, che negli anni, come dimostra la sentenza citata, ha messo a punto dei sofisticati teoremi giuridici capaci di invalidare le stesse pratiche di condono.

Da parte nostra c’è piena solidarietà con i cittadini, che nel passato e questo è bene precisarlo,  hanno agito in modo spontaneo quando l’indicazione data dalla politica locale e nazionale era quella di arrangiarsi. Oggi però c’è da dire che le cose sono cambiate e profondamente come dimostra la sentenza citata. I cittadini sono rimasti  nudi e soli davanti alla legge, la politica del paese a tutti i livelli è retta da persone quasi mai capaci di risolvere i problemi dei cittadini. Pertanto è momento di spingere con  tutte le forze possibili le amministrazioni comunali ad esaminare le domande di condono edilizio, e di dotare la nostra isola degli strumenti di sviluppo e di regole certe per tutti al fine di tutelare il nostro territorio anche nell’interesse delle future generazioni. E’ necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce non solo ogni cinque anni, nei pochi giorni delle campagne elettorali, ma ogni giorno  e lo stesso devono fare le associazioni che rappresentano gli interessi della collettività; è  necessario richiamare la classe politica alle proprie responsabilità nell’interesse di tutti per affrontare in modo serio e definitivo i problemi di gestione del territorio e delle necessità dei cittadini.

PITHEKOUSSAI ( Πιθηκούσσαι )
ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE AMBIENTALE
E DELLA NATURA DELL’ISOLA D’ISCHIA E DEL MARE COSTIERO

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