l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|venerdì, aprile 29, 2016
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L’eccellente Eccellenza 

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Ieri, con mia moglie e i miei figli, onorato di un suo appuntamento, ho incontrato in Curia il nuovo Vescovo Pietro. Devo dire che l’ottima impressione ricevuta dalle sue prime “recensioni” è stata ampiamente confermata nel corso del lungo colloquio (un’ora abbondante) che abbiamo avuto.

Il nostro nuovo Pastore è persona colta ma mite, ospitale, aperta al dialogo e desiderosa più che mai di conoscere sempre più a fondo la sua nuova Diocesi. Al tempo stesso, con quel briciolo di esperienza che posso vantare nella programmazione neurolinguistica, ho certezza di aver letto in lui i tratti di un uomo di Chiesa estremamente determinato nella sua missione, il quale sin dalla sua prima omelia al Piazzale delle Alghe ha dimostrato di avere le idee chiarissime sul da farsi (Vi invito a rileggere sul mio sito il post dell’11 maggio scorso http://www.davideconte.com/wp/?s=lagnese). E sono sempre più convinto, specialmente dopo aver assistito di recente a certi episodi di tentata captatio benevolentiae, che per lui dalle nostre parti c’è decisamente tanto da fare!

E’ senz’altro complicato, per chi vive per la prima volta la realtà insulare, comprendere le motivazioni di tanta litigiosità, ostilità, attaccamento a valori tutt’altro che profondi, al pari di quanto Mons. Lagnese ha avuto modo di riscontrare con giustificabile stupore nel suo primo mese da ischitano. Così come egli ha interpretato al pari di una sorta di silenzio-rifiuto il mancato raggiungimento del quorum per il referendum sul Comune Unico, condividendone l’efficacia ai fini di una ormai indifferibile semplificazione amministrativa.

Il Vescovo Pietro mi è parso oltremodo preparato anche sulle principali criticità di casa nostra: i trasporti marittimi fin troppo cari e scadenti, la crisi della ricettività turistica e, soprattutto, la necessità di rivitalizzare il comparto dell’accoglienza, approfittando del fatto che il nostro, nonostante tutto, è ancora un turismo (come l’ha definito lui) “a misura d’uomo”.

Sia io che i miei familiari siamo rimasti molto favorevolmente impressionati dal nostro nuovo Pastore, in particolar modo perché, a giudicare dalle premesse e in linea con il nuovo approccio di Papa Francesco, egli ha tutt’altro che intenzione di rintanarsi nelle stanze dell’Episcopio lasciando che tutto scorra così com’è. Ha l’età giusta, la forza e l’entusiasmo per fare ottime cose e chi guarda con occhio obiettivo alla nostra Chiesa, sa bene che proprio questo è il genere di guida di cui essa, dopo “Filippo il Grande”, aveva bisogno.

Forza, Eccellenza. Che Dio La benedica!

 

 

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