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L’intervento dell’avv. Filippo Di Costanzo per la Presentazione della lista “Liberi per Barano” 

La presenza di quattro liste nel nostro comune per le prossime elezioni amministrative sono un segno forte ed inequivocabile che anche la nostra piccola realtà comunale avverte quella crisi di rappresentanza politica, che sta percorrendo l’intera nazione.

Da una parte il sistema dei partiti che si è rivelato un sistema autoreferenziale che si nutre di danaro pubblico e dall’altra la crisi economica spingono per la creazione di un nuovo modello di governance della cosa pubblica, che tenga conto dei risultati della gestione politico-amministrativa del paese e, per quanto ci interessa nell’immediato, dei comuni.

La situazione economica e politica che stiamo vivendo è difficile ed ogni giorno raccogliamo la manifestazione di segnali di un maggiore aggravamento.

La politica economica programmata dal Governo al momento, sebbene tradotta in atti normativi, sembra solo annunciata, ma gli effetti della stretta economica a carico di Noi cittadini comincerà ad avvertirsi solo da prossimo autunno.

La politica nazionale degli ultimi trenta anni ha fallito molti obbiettivi, posticipando la risoluzione dei problemi, ed a tale fallimento hanno compartecipato tutti gli enti locali, con a capo le Regioni, specialmente quelle Meridionali, che hanno fatto uno scialacquo del danaro pubblico.

Oggi viene chiesto il conto a Noi cittadini della sproporzione tra il debito nazionale e la ricchezza individuale attraverso un aggravamento del carico fiscale.

La ricetta dei governi degli ultimi trenta anni è consistita semplicemente nell’ aumento della spesa pubblica ed in nuove tasse.

La ricetta attuale invece è costituita dalla riduzione della spesa pubblica, ma comunque dall’ aumento del livello della tassazione.

La Nazione è già in recessione, non c’è più  crescita economica. E questo determina un impazzimento del nostro sistema economico che si regge appunto sulla crescita, anche bassa, ma comunque sulla crescita.

Cosa c’entra tutto questo con le prossime elezioni amministrative a Barano?

Tutto questo c’entra ed impone la necessità di un profondo cambiamento politico amministrativo.

Le manovre di finanza pubblica hanno ridotto i trasferimenti statali ai comuni e questo processo è destinato a ridursi ulteriormente nei prossimi anni, senza che sia partito l’annunciato federalismo fiscale.

La tenuta imposta IMU ( che sostituisce l’ICI), che rischia di gravare pesantemente sui proprietari di case, come una imposta patrimoniale,  alla fine sarà una imposta statale, per cui solo una parte del gettito sarà trasferito ai comuni.

L’aumento dell’IVA al 23% peserà in modo generalizzato su tutti i consumi e provocherà un ulteriore aumento dei prezzi dei carburanti. Da qui partirà una ulteriore spinta all’aumento dei costi di tutte le materie prime e degli stessi beni di prima necessità.

Lo scenario economico che abbiamo davanti è qualcosa di inedito per le generazioni che non hanno vissuto gli anni difficili della guerra e del dopoguerra.

Le generazioni precedenti hanno avuto alle spalle la disperazione e i lutti della guerra ed in quelle condizioni hanno trovato la forza e la fede per costruire la “società del benessere” in cui abbiamo vissuto fino ad oggi!

Sarà ancora così?

Oggi sembra che le condizioni siano diverse perché viviamo ancora, pur con tutte le contraddizioni che la realtà presenta, una condizione di relativo benessere, che la politica economica varata dall’attuale governo non ci permetterà di mantenere nei prossimi anni proprio perché ad una crescente tassazione si accompagna una decrescita economica.

Le Regioni Meridionali, quelle più depresse: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia; ossia le regioni che da 150 anni sono la “Questione Meridionale” hanno delle opportunità da sfruttare rispetto al resto del Paese. Queste Regioni rientrano nell’”obbiettivo convergenza” dell’Unione Europea e per questo motivo dovrebbero beneficiare dei fondi strutturali europei che per il settennio 2007 – 2013 ammontano a 40 miliardi di euro, una somma pari alla manovra finanziaria nazionale per il 2012.

Di questa somma enorme di danaro la Regione Campania fino ad oggi ne ha impegnato solo il 20% e ne ha erogato  il 10%.

Le stesse risorse, secondo la contrattazione attualmente in corso tra lo Stato e la Commissione europea, saranno riconfermate anche per il settennio 2014 – 2020.

Tutto questo danaro doveva e deve essere speso.

E se questo non è avvenuto non è solo colpa delle Regioni e della Regione Campania per quanto ci riguarda.

La colpa principale è dei comuni che non partecipano alla programmazione regionale dei piani operativi per distribuire sui territori queste enormi risorse finanziarie.

A questi tavoli di concertazione non hanno mai partecipato i comuni dell’isola d’Ischia e non ha mai partecipato il comune di Barano.

Ma come pensate che possa svilupparsi il nostro territorio?

Questo non può certo avvenire con le imposte e le tasse che pagano i cittadini, né con i trasferimenti erariali.

Abbiamo davanti delle grandi opportunità economiche, ma dovremo anche essere presenti ai tavoli decisionali della politica economica regionale e dovremo essere capaci di rappresentare le esigenze di sviluppo e di valorizzazione del nostro territorio isolano e comunale.

Questa campagna elettorale e la formazione delle liste sono state, inoltre,l’occasione per constatare la grande disponibilità di risorse umane di cui dispone questo comune. In ogni famiglia ci sono giovani diplomati e laureati che o fanno altro rispetto alla propria esperienza di studio o lavorano fuori dall’isola.

Questo dimostra che il grande capitale umano di cui disponiamo non è stato messo in condizione di esprimersi e di apportare ricchezza ed innovazione nella società e sul territorio.

Il nostro comune non offre opportunità di lavoro e di crescita.

Solo il 5% del movimento turistico passa per Barano. Non abbiamo strutture e non abbiamo servizi collaterali da offrire ai turisti.

Le fogne del comune sversano, attraverso vari percorsi, o nel mare del Maronti o sul Lido di Ischia, quando non vengono addirittura recapitati direttamente nelle falde acquifere sotterranee.

Il depuratore di “San Pietro” che dovrebbe ricevere gli scarichi di Barano è, nel silenzio di tutti,  un cantiere abbandonato.

Quei pochi alberghi presenti sul nostro territorio, come gli stessi imprenditori del settore dichiarano, ormai da anni non fanno il pieno neppure ad agosto.

Questo dimostra che il comune di Barano ha trovato degli ostacoli nella propria crescita economica ed in alcuni casi anche nella propria crescita civile.

E’ necessario che questi ostacoli vengano rimossi!

Che ci sia una spinta  che parte dal basso a cambiare le cose è testimoniata dal fatto che in questa campagna elettorale concorrono quattro liste e questo è un evento che non accadeva da 20 anni.

E’ necessario far emergere ed apportare nell’amministrazione comunale dei nuovi entusiasmi, una voglia di lavorare e di impegnarsi per la collettività che si è scolorita negli ultimi anni.

E’ necessaria la presenza di nuove e robuste energie, che questo paese può fornire in abbondanza come dimostra la composizione della nostra lista, che sebbene ridotta di due candidati, non per nostra volontà, non è seconda a nessuna delle altre liste concorrenti alla campagna elettorale.

Per amministrare è necessario sì l’entusiasmo ed il sentimento di condividere con i cittadini la soluzione dei problemi della collettività, ma è anche necessaria la competenza per affrontarli nel modo più corretto.

E per questo noi ci siamo!

Altri problemi altrettanto gravi coinvolgono il nostro comune: mi riferisco alle demolizioni dei fabbricati abusivi programmate dalla Procura della Repubblica.

Questo fenomeno ha disvelato tutte le omissioni, la incompetenza e la malafede della classe politica anche locale,  che negli anni ha gestito il fenomeno dell’abusivismo edilizio  per fini elettorali.

Oggi è chiaro l’inganno!

Eppure i segnali che l’abusivismo edilizio fosse un fenomeno che non poteva continuare all’infinito c’erano già nel 1994; e chi allora ha alzato la voce su quella realtà è stato guardato come una “rauca Cassandra” ed è stato combattuto da parte di quei furboni spregiudicati che hanno visto nei bisogni dei cittadini un’occasione per arricchirsi.

La sanatoria edilizia, soprattutto nelle zone vincolate, per i fabbricati realizzati a partire dal I° gennaio 1994 appare come un miraggio ed in parte potrà essere risolto solo con un Nuovo Piano Paesistico, che la Regione Campania tarda a varare, nonostante il protocollo di intesa stipulato nel 2010 con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Ma a questo punto viene da chiedersi quale contenuto avrà quel Piano Paesistico?

Sarà il nuovo piano una nuova ingessatura per il territorio o lascerà spazi per sanare almeno una parte dell’edilizia esistente?

Questo è un dilemma! L’Amministrazione regionale, eletta appena due anni fa, è già in crisi politica ed il Ministero competente è retto da un Ministro tecnico.

D’altra parte neppure i condoni del 1985 e del 1994 sono stati esaminati e ad ogni tornata elettorale le amministrazioni uscenti, e questo vale per tutti i comuni dell’isola d’Ischia, ne fanno un argomento di promessa elettorale. Pensate perfino i loculi cimiteriali vanno a formare oggetto di compromessi elettorali.

Noi non scambiamo la richiesta del voto alla nostra lista né con loculi cimiteriali né con posti di lavoro che allo stato non ci sono, ma che si potrebbero creare indirizzando sul nostro territorio una parte di quelle enormi risorse finanziarie che la Regione non riesce ad impegnare per mancanza di progettualità da parte dei comuni.

Noi promettiamo il nostro impegno e mettiamo a disposizione dei cittadini di Barano la nostra competenza per la soluzione dei gravi problemi con cui l’amministrazione comunale dovrà misurarsi.

E ricordando le parole di “don Sturzo”  facciamo appello a tutte le donne e a tutti gli uomini “Liberi e Forti” che in questo momento di particolare difficoltà per il nostro paese sentono il dovere di cooperare per il superiore interesse della comunità, ad unirsi a Noi per governare insieme secondo gli ideali di giustizia e libertà il futuro del comune di Barano d’Ischia.

avv. Filippo Di Costanzo

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