l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|domenica, maggio 1, 2016
Sei qui: Home » Casamicciola Terme » Lo Strano caso del Capricho di Piazza Marina

Lo Strano caso del Capricho di Piazza Marina 

capricho di calise

Intrighi immobiliari all’ombra di Palazzo Bellavista, dopo la contesa e la resa alle ragioni della Calise snc, arriva la nota che di fatto consegnerebbe il cespite alla Marina Mercantile. Una mossa avventata che arrecherà gravi danni al paese o cosa? Ad estendere gli atti di resa gli stessi consulenti d’oro che nella amministrazioni passate avevano legalmente sostenuto le tesi possessorie comunali e i diritti di alienazione e sfruttamento 

Ida Trofa|Fatto uno: il Comune di Casamicciola è in amministrazione controllata, con tutti i suoi averi, si fa per dire, congelati. Fatto due: il caso Savoia ha, allo stato, portato al pignoramento di tutti i beni disponibili del comune di Casamicciola Terme. Fatto tre: la Marina Mercantile chiede oltre 2 milioni i € per l’indebita occupazione del suolo dove sorge il Capricho. Fatto quattro: dopo cinquant’anni di battaglie, cause e lotte per stabilire che il comune di Casamicciola Terme è proprietario del cespite all’insegna Capricho de Calise, l’UTC con una nota a firma del responsabile di servizio, geometra Antonio Piro, consegna di fatto il bene alla Marina Mercantile chiedendo alla Società Calise Snc di liquidare l’indennità di abusiva occupazione del demanio marittimo. Nella nota inviata anche al demanio ed al Locamare Casamicciola si “ sollecita il pagamento di euro 2.019.681,45 facendo seguito al prot.gen 8108 del 13 giugno 2008 con il quale si avviò il recupero dell’indennizzo per abusiva occupazione dell’immobile all’insegna Capricho de Calise come determinata dall’Agenzia del Demanio”. Agenzia del demanio che però il 14 giugno 2007 imputa la somma al municipio che indebitamente occuperebbe l’area, seppur locandola alla Calise.  Una mossa avventata che arrecherà gravi danni al paese o cosa? Sarà l’atto ufficiale che consentirà alla Calise snc di vincere anche in appello( dopo aver incassato il primo parere favorevole sulla illegittimità delle richieste di pagamento a  suo carico) contro il municipio di Casamicciola Terme per i canoni a dare? Sarà lo stratagemma per concedere ancora ufficialmente il bene in locazione e ricavarne qualcosa senza che risulti tra i beni disponibili dell’Ente e dunque assoggettabili al “predissesto” ed al pignoramento Savoia? Quel che è certo sul misterioso caso del patrimonio immobiliare conteso è che dopo oltre mezzo secolo si tratta ancora di una questione dal futuro incerto, un intrigo immobiliare in pieno stile che cova ancora all’ombra di Palazzo Bellavista e i suoi mutevoli amministratori, non già mutevoli consulenti, quelli no, quelli siedono stabilmente dove c’è il potere dove girano i danari. A chi giova tutto ciò? Di questo passo questa, forse eviteremo che il privato lo pignori, ma non che un altro privato Calise,  non paghi al comune i canoni dovuti, visto che lo stesso comune dichiara che Calise deve pagare la Marina Mercantile!Allora quale l’intento che si vuol perseguire? Per l’interesse della collettività che dovrebbe muovere ogni governante, non c’è indizio! Certo si pagherà l’avvocato per ricorrere in appello, l’avvocato Capuano dello studio Palma (sempre il solito figlio di sindaco illustre amico dei sindaci) riceverà 4mila €, ma il comune consegna a Calise con nota UTC ufficiale la carta per vincere lo stesso Appello. E alla Marina Mercantile il demanio, il pretesto per riprendersi lo stabile! Perché? Questa estate ritroveremo un locale in via di decadimento, chiuso che neppure la Calise snc vorrà riaprire, non ci sarà formula della locazione provvisoria che tenga. Citanzo Ignazio: “valutazioni UTE alla mano 150mila€ annui, solo vendendo cocaina di questi tempi si può pensare di prendere il Capricho”. Però una cosa oltre alla creazione di un altro rudere in pieno stile Pio Monte,  l’amministrazione l’avrà ottenuta: pagare la parcella all’avvocato amico, il consulente figlio di un politico importante che fino allo scorso anno dava consulenze a D’Ambrosio e si faceva pagare per redigere relazioni e post dove il Capricho veniva dichiarato comunale…potere delle parcelle! La nota Piro di questo 2013 toglie al comune un possibile introito di 16 milioni di euro, qualcuno direbbe danno erariale, tra somme dovute dalla Calise e il valore dell’immobile stesso. Ad ogni modo resterebbe in piena linea con le tesi  da sempre sposate dall’attuale assessore Pirulli e dal collega di un tempo Cioffi che nel 2008 così dichiaravano:  «In merito alla alienazione dell’immobile denominato “Capricho de Calise” il consiglio comunale sta per commettere un evidente errore, in quanto la proposta sottoposta alla votazione prevede l’alienazione di un bene non di proprietà dell’Ente ma altrui e precisamente del demanio marittimo», i consiglieri Pirulli e Cioffi  al civico consesso, evidenziarono altresì che « La vendita del bene Capricho de Calise comporterà una azione civile da parte dell’acquirente nei confronti dell’ente per “vendita illegittima di cose altrui” e sarà in opponibile nei confronti del legittimo proprietario, il demanio marittimo. Inoltre se il consiglio rinuncia a chieder i danni per illecita occupazione alla Calise snc, dovrà poi lo stesso consiglio risarcire il demanio marittimo». Riusciremo mai a metter un punto fermo in uno dei tanti misteri di mala gestio nostrana.

 

 

 

Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1