l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|venerdì, aprile 29, 2016
Sei qui: Home » NOTIZIE » L’opposizione di Serrara a Lucio Poerio: “Se avevi un piano di risanamento lo presentavi…”

L’opposizione di Serrara a Lucio Poerio: “Se avevi un piano di risanamento lo presentavi…” 

tildetrofa

Il portavoce del gruppo di minoranza a Serrara Fontana, “Il Paese che vorrei con Tilde” risponde a Lucio Poerio Iacono con questo articolato intervento, circa la messa in liquidazione de “La Torre”, la partecipata monnezzara del comune montano guidata da Angelo De Dato.

Sabato 24 novembre 2012 si è tenuto il Consiglio Comunale nel comune di Serrara Fontana, su diffida del Prefetto,  per l’approvazione del Bilancio di previsione anno 2012 i cui termini erano scaduti il  30 ottobre 2012. Di fronte ad un parterre insolitamente affollato è iniziata la discussione del previsionale illustrato dall’Assessore Di Meglio Emilio Giuseppe che ha dettagliatamente relazionato sull’equilibrio del bilancio, pur in assenza del revisore contabile e del responsabile dell’ufficio finanziario che come consuetudine, pur essendo prevista per regolamento la presenza non partecipano mai alle sedute.  Il capogruppo consiliare de “Il Paese che vorrei con Tilde”  Tilde Trofa, è intervenuta con una dettagliata analisi e mettendo ben in evidenza che il bilancio non rispecchiava la reale situazione dell’ente in quanto era stato presentato purificato dal disastro finanziario de La Torre. La partecipata comunale messa in liquidazione e che fra qualche anno comporterà per il bilancio comunale un debito da riconoscere dalle cifre esponenziali da mettere in ginocchio qualsiasi ente locale. Particolarmente apprezzata dall’uditorio è stata l’analisi delle cause che hanno determinato lo scioglimento de La Torre: ”La Torre ha tanti debiti, ma non  fallisce per i debiti.  Questo è l’assurdo. E  questo è importante che il paese lo sappia e noi lo diffonderemo al massimo anche a mezzo manifesti prossimamente.  La Torre fallisce per  i crediti, perchè   tante attività importanti  a Sant’Angelo  non pagano la spazzatura per oltre 3.200.000 di euro. E queste cose da un sindaco di Serrara, da un vicesindaco ed un assessore  di   Fontana ed uno di Serrara, non posso tollerarle. La gente delle parti alte del Comune, non è rappresesentata  degnamente, gli interessi di parte hanno sempre il sopravvento, nonostante che questa gente versa in difficoltà ed in condizioni più disagiate,  deve pure  essere l’oggetto sacrificale e sopperire ai pagamenti di chi dovrebbe pagare e non paga le tasse. Sono gli atti che parlano, non potete trovare attenuanti.  Cosa rispondete sulla determina di giunta,  quando a fronte di proclami di voler ridurre i costi del servizio di igiene urbana, lo aumentate ancora, ma  determinate categorie  non vengono  minimamente toccate dal provvedimento. Cosa deve pensare, chi legge questi deliberati approvati,  con la presenza in giunta,  di un assessore che è  dirigente in uno dei gruppi alberghieri più importanti del comune. E’ eticamente corretta questa presenza in giunta  ed in consiglio se i parchi termali non vengono minimamente toccati dagli aumenti? Guardatevi  la delibera e giudicate. Questo è il punto si cui si deve indagare.” L’intervento di Tilde Trofa si concludeva con una citazionedi Alcide De Gasperi: “I politici pensano alle prossime elezioni, gli statisti alle prossime generazioni”.

I politici come voi necessariamente vanno inseriti  nella terza  categoria , pensata  appositamente dal legislatore, vedi decreto legislativo n. 149/2011,  mandarli per sempre a casa.  Proseguiva il Consigliere Iacono Sandro che faceva presente che il debito de La Torre sarrebbe pesato sui 3.000 abitanti di Serrara Fontana per 1.500 euro procapite e per 6.000 euro rapportate ad una famiglia di 4  persone. Metteva inutilmente in evidenza che le tabelle allegate alla delibera di giunta con cui erano state aumentate le tariffe di igiene urbana erano completamente inesatte. Prendeva infine la parola il Consigliere Di Iorio Umberto, che rappresentava con forza che il bilancio non era in equilibrio. Argomentando l’intervento con precisi riferienti normativi tesi a mettere ben in evidenza che il bilancio non poteva essere approvato in quanto non era equilibrato essendo stata utilizzata l’anticipazione di cassa per oltre 500.000 cosa espressamente vietata. Nessuno riteneva di argomentare su questa illegittimità ne tantomeno la segretaria forniva il parere richiestole quale facente funzioni del responsabile del servizio finanziario. Sia passava alla votazione, con l’allontanamento in segno di protesta dall’aula dei consiglieri di minoranza unitamente a tutto il pubblico presente, lasciando sola la maggioranza consiliare di votare il documento. Beati loro che non sanno quello che fanno. Meraviglia non poco la posizione ufficiale  del Consigliere Poerio Iacono Lucio, che si giustifica affermando di non aver condiviso il comportamento della minoranza che ha ben messo in luce tutte le inadempienze della partecipata. E’ bene chiarire subito che il compito della minoranza è controllare e mettere in evidenza gli errori della maggioranza. Se si pretende dal cittadino il rispetto delle regole bisogna dare l’esempio. Non si può pretendere di operare in assenza del Durc, non pagando i contributi previdenziali e falsificando il bilancio per minimizzare le perdite. Nessuno ha messo in dubbio la bontà del servizio offerto dalla partecipata, ma a che prezzo, con un debito che si aggira intorno ai 5.000.000 di euro, con crediti non riscossi a tutto il 2010 per oltre 3.000.000 di euro. E’ mai possibile che il paese può sopportare tutto questo solo perchè la Torre all’occorrenza,  può essere utile per montare e smontare il palco o fronteggiare le  emergenze sul territorio? Se il Consigliere Poerio aveva pronto un piano di risanamento perchè non si è presentato in Consiglio ad illustrarlo il 12 novembre 2012 quando è stata proposta la liquidazione de La Torre. Comunque sta ancora in tempo. Il gruppo di minoranza  “Il Paese che vorrei con Tilde” prima di prendere qualsiasi decisione l’ha sempre condivisa con i tanti cittadini di riferimento e non  sono mai scelte d’istinto ma sempre ragionate e condivise.  Ci teniamo ad aggiungere che le iniziative del gruppo sono appena cominciate. La dimostrazione è chiaramente ravvisabile nella folta presenza di cittadini al Consiglio comunale che hanno ben capito chi ha a cuore gli interessi del paese e vuole garantire un futuro migliore alle future generazioni senza essere oberato da un debito esagerato dovuto agli errori altrui. Siamo fermamente convinti che siamo arrivati al punto limite e necessariamente occorrono decisioni forti e scelte indifferibili in quanto ogni ulteriore indugio o ritardo causa danni ancora più gravi a tutto il paese.

Il portavoce Il Paese che vorrei con Tilde
Giovanni  in nome e per conto di  Clotilde Trofa Umberto Di Iorio Sandro Iacono


Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1