L’uomo di Neanderthal
Sabato 15 giugno si terrà al British Museum di Londra un convegno, i cui toni si preannunciano particolarmente accesi, sulla nuova teoria avanzata dai palenteologi del gruppo di ricerca Programma Reset.
La nuova teoria sostiene che la scomparsa dell’uomo di Neanderthal si sia verificata circa 39mila anni fà nella zona dove oggi sorge Napoli ed a causarla fù una gigantesca eruzione del Vulcano dei Campi Flegrei.
Il vulcano avrebbe liberato nell’atmosfera enormi quantità di cenere che coprirono vaste zone dell’Europa, del nord Africa e dell’Asia con l’aggravante di non far arrivare al suolo i raggi del sole e quindi abbassando drasticamente le temperature.
Si ritiene quindi che i Neanderthal si estinsero probabilmente soffocati dalla nube tossica o morti a causa dell’improvviso freddo provocato dall’assenza del riscaldamento solare.
Gli studiosi sono comunque divisi su questa teoria, infatti il prof. Chris Stringer del Museo di Storia Naturale di Pretoria sostiene che al tempo dell’eruzione probabilmente i Neandertkal erano quasi tutti scomparsi e che gli ultimi rimasti ricevettero il colpo di grazia.
Resteremo in trepidante attesa di conoscere se la teoria del Programma Reset riceva l’assenso del British Museum e che quindi effettivamente gli ultimi rimasti dei Neanderthal, i nostri lontanissimi antenati , abbiano concluso la loro esistenza terrena nella zona dove oggi sorge il feudo di Lovigino De Magistris.
Certo di anni ne sono passati parecchi, ma come i Neanderthal furono senza ombra di dubbio i predecessori dell’uomo moderno non appare assolutamente peregrina l’ipotesi che nell’area napoletana teatro della loro scomparsa siano presenti i loro “ geni “ e che si sia sviluppata prodigiosamente una nuova specie : Il Neanderthal calcistico.
Tale ipotesi viene suffragata dalla totale diversità della nuova specie rispetto ai soggetti fino ad oggi conosciuti.
Che ci troviamo in presenza di un soggetto totalmente diverso dai precedenti è palese : Un antenato dei D.S. del futuro!
Infatti ripercorrendo i ricordi della mia venerabile età non vi è traccia di atteggiamenti simili nei D.S. conosciuti.
Ricordo i Dal Cin, i Bronzetti, i Salerno, i Longo, i Marotta ( si quello juventino ), i Foschi, i Corvino, i Sagramola, i Iacopucci, i Pannone, i Raimondo, i Di Somma, i Vinazzani, i Borea, i Bulgarelli, solo per citarne alcuni (non parlo dei massimi e neanche del primo banco)
Tutta gente di Calcio, discreta, furba ed intelligente, restia all’apparire e concreta come pochi, lontana dalle foto d’ordinanza e dalle dichiarazione ad effetto del genere “Sorrisi e Canzoni“.
Ieri leggemmo tra l’altro dei Lucarelli ed oggi degli Evacuo, dei Guazzo o di elementi in discesa dalla B per libera scelta, non mi riesce di sorridere e provo solo tanta tristezza al pensiero che nonostante tutto chi dovrebbe capire, avere imparato, essere cresciuto, prova invece a fare il Neanderthal calcistico ovvero : il D.S. del terzo millennio!
Come sarebbe più importante invece instaurare finalmente un clima di maggiore serenità in un ambiente diviso per comportamenti faziosi ed arroganti.
Come sarebbe più importante invece sviluppare una politica sul territorio che sia propedeutica al programma del Presidente Carlino. Come sarebbe più importante invece creare i presupposti per trattenere Sasà e tutti quanti egli ritenga utili alla causa giallo-blù.
Come sarebbe più importante invece evitare al Presidente Carlino critiche e polemiche che non sono assolutamente ascrivibili a suoi atteggiamenti, ma frutto di altrui scellerate iniziative.
Come sarebbe più importante invece che la si smettesse di far circolare nomi futuribili, tanto quelli con la bocca chiusa sanno che per fortuna i nomi li farà solo ed esclusivamente Sasà.
Come sarebbe più importante invece migliorare l’organizzazione generale e non cercare semplicemente un Segretario rigorosamente iscritto all’ADISE per coprire la casella del D.S. non compilabile per l’attuale mancanza di un legittimato.
Come sarebbe più importante che la teoria del Programma Reset risultasse priva di ogni ragionevole fondatezza.