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Manna: “No al comune unico. No ai giochetti tra Ferrandino, De Siano e Gianni Vuoso” 

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Nicola Manna* | E’ ritornata di attualità la vicenda politica relativa alla possibile istituzione del comune unico sulla nostra isola. Questo in virtù di una recente pronuncia da parte del consiglio provinciale di Napoli, dove brillano per la loro assenza e inconsistenza i due consiglieri provinciali isolani De Siano e Ferrandino. E allora, eccoli coloro che sono caduti in un torpore profondo dopo la sonora bocciatura da parte del popolo nell’ultima consultazione referendaria, ritornare in auge con le loro tesi sui vantaggi, sull’efficacia e l’efficienza che può avere un unico comune.
Ferrandino, sindaco di Ischia, più volte ha manifestato il suo interesse per l’istituzione di un comune unico, sostenuto dall’onorevole PDL, De Siano, infischiandosene altamente del responso dell’opinione pubblica, cercando prepotentemente attraverso la politica (questi atti aumentano il distacco dei cittadini dalla politica) di portare avanti una iniziativa, che non esito a definire antidemocratica, perché cancella di fatto il significato vero e proprio del referendum con l’abolizione del quorum.
L’altro, invece, il prof. Gianni Vuoso, membro del direttivo ACUII, marxista-leninista da sempre, sembra accogliere con entusiasmo quest’operazione del duo De Siano-Ferrandino, e così non si attarda a riempire pagine di quotidiani locali con scarne e riduttive motivazioni che dovrebbero convincere il popolo isolano a cancellare le sei municipalità, e soprattutto sotterrare quell’aspetto di democrazia conquistato nel dopoguerra, dopo una dura dittatura fascista.
Dispiace scomodare personalità del livello di Don Sturzo, De Gasperi, Nenni, Moro, Dossetti, Togliatti, La Pira e altri padri della nostra costituzione, oggi più attuale che mai, che richiamavano un forte principio democratico e sottolineavano quel decentramento amministrativo, che rende il popolo veramente protagonista della propria vita amministrativa.
Certamente in questa vicenda i comuni, attraverso i civici consessi che sono espressione del popolo, devono esprimersi su questo provvedimento, chiaramente, senza lasciare spazio a dubbi ed interpretazioni. Auspico che il mio comune, Forio, dia al più presto, magari dopo le elezioni di Maggio, dove mi auguro di rappresentare il mio popolo, un netto giudizio, accantonando la vergognosa e pilatesca figura di quel consiglio comunale, che vide la maggioranza di Regine, apparentemente in difficoltà, non svolgere il proprio ruolo, ma demandare tutto ai pochi che hanno deciso di gestire il potere sulla nostra isola.
L’isola d’Ischia, i comuni dell’isola di Ischia, hanno grande potenzialità e non hanno bisogno di un unico comune, ma di una classe dirigente che faccia veramente gli interessi degli isolani, perché non ci vuole un unico ente per affrontare e risolvere questioni vitali per la nostra economia e società, specialmente se si ricoprono ruoli importanti sovracomunali. Dove sono gli isolani che siedono in consiglio provinciale e regionale sui temi cruciali, come la difesa delle coste, i trasporti marittimi e terrestri, le scuole e tutto ciò di loro pertinenza? Cosa sperano di migliorare attraverso l’istituzione del comune unico, se non sono stati in grado neanche di rimuovere quel masso caduto a Casamicciola, che insiste lì oramai da mesi?
Noi di Aria Nuova, da sempre contrari al comune unico, continueremo nella difesa dell’isola d’Ischia e delle sei municipalità isolane, inserendo questo tema anche nella nostra campagna elettorale, perché, in fondo, siamo foriani, ma siamo soprattutto cittadini isolani. Viva l’Italia, viva Forio, viva l’isola D’ Ischia.

* Responsabile movimento politico ARIA NUOVA

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