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Maria Grazia Di Scala: “Per i semafori il Comune non ha nemmeno 720 euro!” 

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Gentile Direttore, approfitto ancora una volta dello spazio che vorrai concedermi per rivolgere dalle pagine del tuo quotidiano un invito al Sindaco di Barano e al Comandante la Polizia Municipale dell’ente.
Dopo la disposizione che prevedeva il divieto di transito sulla Via Regina Elena, in direzione Piedimonte-Testaccio, con conseguente istituzione di senso unico di marcia, consentita solo da Testaccio verso Piedimonte, da un paio di giorni è stato ripristinato il doppio senso di circolazione. Il problema è che ciò sta avvenendo senza la regolamentazione del traffico con i semafori, che si sono rotti e non vengono riparati perché il Comune non ha soldi.
Quella strada, stretta e priva di visuale, necessita della presenza dei semafori, vista l’alta urbanizzazione della zona e l’elevata densità abitativa, e visto che è una della strade più praticate del Comune anche perché porta alla spiaggia dei Maronti.
Lasciare le cose così come stanno significa aumentarne la pericolosità, con maggiore rischio di incidenti e pericolo per l’incolumità dei pedoni; significa determinare enormi disagi alla gente del posto, costretta a lunghe attese e a spericolate manovre di retromarcia nel frequente caso di incontro tra autovetture (o peggio ancora con un pullman) nelle strettoie; significa penalizzare le già poche attività commerciali della zona, prive così di ogni spazio per le brevi soste.
E a proposito di attività, vorrei proporre al Sindaco un’alternativa da prendere in considerazione, al fine di evitare che i baranesi siano costretti ad autotassarsi o a fare collette per ricevere i servizi essenziali che deve invece assicurare l’ente pubblico, che le tasse già se le fa pagare: alla località Vatoliere ci sono poche attività commerciali. Perché non proporre a loro di fare da “sponsor”, consentendo ai titolari di apporre insegne pubblicizzanti le rispettive attività ai semafori (ovviamente gratis!), e riservando per ognuna di esse un posto auto per brevi soste? O meglio ancora: da poco è stato aggiudicato l’appalto per la pubblica illuminazione a una società della terraferma; è un appalto, da quel che ho letto, molto conveniente per quella società. Ma perché non proporre a loro di pagare la riparazione dei semafori e di curarne la manutenzione, senza costi aggiuntivi per l’ente?
Ormai è noto che, non avendo il Comune di Barano disponibilità della somma necessaria per la riparazione dei semafori, la situazione è destinata a restare immutata per lungo tempo.
Ma si tratta della modesta cifra di 720,00 euro, e che diamine!!!!
Possibile che gli amministratori in carica non dispongano di questa somma? Perché non si tassano sui loro emolumenti e fanno riparare subito i semafori? Basterebbe fare una sorta di colletta da parte loro rinunziando alle indennità mensili: Sindaco e due assessori attualmente in carica ben se lo potrebbero permettere!
Infine, raccogliendo l’appello degli abitanti della località, devo segnalare la necessità dell’apposizione di dissuasori o rallentatori di velocità nei tratti più stretti della carreggiata, nonché – una volta ripristinati i semafori – dell’ottimizzazione della loro regolamentazione, nel senso di aumentare temporalmente lo scatto del rosso e del verde, sinora contenuto in tempi troppo brevi, al fine di consentire in tempi ragionevoli la percorrenza della strada.
Insomma, Sindaco, le soluzioni ci sono, e – consentimelo – vanno ricercate tra la gente, in mezzo alla strada, con il dialogo e il colloquio, ascoltando le esigenze di tutti. Sono decenni che questo non accade…

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