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Nu a Forio. Del Deo non aver paura del rinvio a giudizio. Regine contro Iacono 

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La monnezza a Forio è davvero terreno di scontro duro tra le parti. Da un lato la maggioranza (ferma) di Francesco Del Deo che non riesce a trovare il bandolo della matassa e dall’altro le opposizioni che cercano di trovare un posto al sole, avere un po’ di visibilità e, perchè no, di portare il discorso sul piano politico.

Mentre Domenico Savio si lascia ai suoi soliti comunicati, Vito Iacono ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale monotematico urgente sulla delicata questione della monnezza a Forio e dell’area di trasferenza di Zaro. Una richiesta, però, che ha sortito un effetto insperato, soprattutto per Iacono che, da tempo, lamenta di non essere rispettato da Del Deo e di non riuscire a trovare una linea di dialogo e di confronto con la maggioranza.

Alla sua richiesta di convocazione, risponde Michele Regine con una nota che ha toni, decisamente forti. Nel dire no alla richiesta “carente di contenuto” (secondo Regine), il presidente del consiglio comunale di Forio aggiunge “fornendo all’uopo soluzioni alternative immediate“.

Proviamo a tradurre. Michele Regine manda a dire a Vito Iacono: “Non sappiamo come risolvere il problema, se vuoi venire in consiglio comunale a parlare, porta le soluzioni o statti zitto insieme a Savio”. E’ questa la traduzione migliore e l’interpretazione più autentica del messaggio.

Una traduzione che rispecchia, in pieno, la drammaticità della situazione. Francesco Del Deo e i suoi hanno provato nei mesi scorsi a trovare una soluzione: prima il tecnico dell’hinterland napoletano, poi i “viaggi della speranza” in Soprintendenza, poi i tentativi con vari proprietari terrieri e poi, last but not least, l’inizio dei lavori al Campo Sportivo Calise ma senza tirare un ragno dal buco. Qualcuno in paese, addirittura, mormora che ci sia stato anche qualche intervento da parte dell’ex assessore Nicola Monti sempre molto vicino a Del Deo, anche se questa possibiltià è ancora da vagliare. Ora, a pochi giorni da Ferragosto e con l’incubo sequestro per Zaro, la ridda di voci aumenta in maniera esponenziale. Quel che, invece, non arriva è sentire e provare a sapere che c’è una soluzione.

CI VUOLE CORAGGIO. Se fossi sindaco, caro Del Deo, in questo momento (come in altri!) non avrei paura del rinvio a giudizio e, in base all’autorizzazione firmata dal soprintendente Gizzi emetterei una ordinanza contingibile ed urgente che tenga aperta Zaro. Non vedo, infatti, cosa sia cambiato da gennaio a oggi se non le migliaia di centinaia di euro per realizzare un “massetto in cemento” a Punta Caruso. Una volta firmata e resa operativa l’ordinanza – caro sindaco – prenderei il primo aliscafo e andrei direttamente dal Pretore Musolino e chiedere alla massima autorità in materia di ordine pubblico di proteggere la tua ordinanza. Procura, Soprintendenza e Organi superiori al Comune non possono e non devono stare fuori da questo importante argomento.. Esistono validi motivi di ordine pubblico affinchè l’area di Zaro continui a restare aperta almeno fino al 15 settembre, a flussi turistici più modesti. Francè, non aspettare il sequestro. Evita che la monnezza riempa Forio. I compattatori al Palazzetto o a Citara sono una vergogna per tutti, non solo per te e per Forio. Sono una mortificazione che, ti preghiamo, ci vorremmo evitare. Mostraci l’uomo di piglio (e non ho usato brutte parole fino ad ora…) che molti raccontano. C’è in ballo la credibilità di un’isola intera.

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