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Operazione Garage. Ai domiciliari Rosario Lobosco e Martina De Crescenzo 

Tornano ai propri domicili Rosario Lobosco e Martina De Crenscenzo dopo l’arresto avvenuto nell’operazione “Garage”. Il G.I.P., dott. Alessandro Buccino Grimaldi, accogliendo l’istanza presentata dai difensori Bruno Molinaro, Ivan Colella e Massimo Stilla, ha disposto la scarcerazione degli indagati ritenendo che le esigenze cautelari si erano ormai affievolite. Della stessa operazione resta in carcere Graziano Cacace mentre tutti gli indagati Giuseppe De Angelis, Aniello Di Maio, Alessandro Cristiano, Raffaele De Falco, Federica Trani, Alfredo Rosi, Melania Mele e Flora Energe sono stati già da tempo scarcerati.

Il Giudice ha disposto la scarcerazione dei Lobosco e De Crescenzo anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale  n. 231 del 22.7.2001, citata dai difensori, che ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 275, comma 3, secondo periodo, del codice di procedura penale, come modificato dall’art. 2 del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, nella parte in cui – nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di cui all’art. 74 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza) è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari – non fa salva, altresì, l’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure.

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