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Ospito Garibaldi, volentieri! 

Francesco Di Iorio “Garibaldi” mi ha inviato la lettera che segue in risposta all’arch. Pino Mattera, nonostante la polemica sia nata su altri media è con piacere che ospito Garibaldi – unica voce fuori dal coro a Serrara Fontana – e ovviamente, se Pino Mattera vorrà rispondere, saremo ancora più felici!

In riferimento a quanto sentito per TV Ischia e alla lettera al Direttore pubblicata il 27.08.2010 su “Il Golfo” dal titolo: Nessuna irregolarità – Nel caso di S. Angelo solo “perle” di Garibaldi- riferito alle problematiche sorte sul porto, a mio giudizio, anche dall’architetto Giuseppe Mattera detto “Pino”, è stata nascosta la verità. La verità si nasconde quando, ufficiosamente, si riconoscono delle colpe ma che ufficialmente bisogna attribuirle ad altri.
Se poi si fa parte di un sistema, (che in tempi non sospetti ho chiamato cricca), di malefiche alleanze bisogna seguire le convenzioni del sistema malefico. Purtroppo sono soprannominato Garibaldi, non per meriti particolari, solo perché un mio antenato ha conosciuto l’Eroe dei due mondi, come potrei essere soprannominato: “caino” uno dei tanti soprannomi delle nostre terre. Non ho frequentato le scuole alte. Sono diplomato Nautico ed il giudizio di valutazione fu a maggioranza, per alzata di mano e superai l’esame di maturità, con il minimo dei voti, grazie al prof. di Diritto. Ho il Maestro dei Maestri che mi indica la retta condotta e che per Sua grazia mi ha fatto conoscere un pool di consulenti di altissimo livello che per spirito di servizio mettono a mia disposizione la loro professionalità gratuitamente. Ma entrando nel merito dell’argomento preciso che: L’Autorità per la Vigilanza acquisita ed esaminata la relativa documentazione rileva che: L’Amministrazione serrarese dall’incarico al progettista esterno – all’affidamento dei lavori e oltre non ha
trovato un atto regolare. Ha persino accertato che, la stessa, ha previsto per l’affidamento in concessione la corresponsione di un prezzo pari a circa l’85% del costo dell’opera. Tuttavia la previsione di un prezzo elevato per la concessione azzera il rischio del concessionario e trasforma l’istituto in un appalto di lavori vero e proprio. (perché non è stata espletata una regolare gara di appalto?) Inoltre la data delle presentazioni delle offerte è stata fissata per il 13.12.06 e considerato che le lettere di invito sono state inviate il 16.11.06 il termine è stato di 28 giorni. Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, ben conosciuta dall’arh. Mattera detto “Pino”, il termine adottato risulta inferiore al termine minimo ammesso.
Ciò anche nel caso del possibile ricorrere all’urgenza. Urgenza però che avrebbe dovuto essere debitamente motivata nel bando di gara che in ogni caso non sembra potersi considerare congruente con le procedure dell’affidamento in concessione dove viene richiesta con la partecipazione dell’offerta anche una proposta sulla durata del contratto, sulle modalità di gestione, sul livello e i criteri di aggiornamento delle tariffe da praticare agli utenti, ecc., che richiedono un’attenta valutazione da parte del concorrente e
conseguentemente tempi non ridotti.
Come ben sa l’arch. Mattera detto “Pino” la contrazione dei termini per la presentazione delle offerte determina una limitazione alla
partecipazione dei possibili concorrenti. Per motivi di spazio in riguardo alla commistione tra pubblico e privato e quant’altro mi rifaccio alla Deliberazione n. 15/08 del Consiglio dell’Autorità di Controllo.

Garibaldi

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