Pallonata alla Mandra, turista si rompe il femore
Ora basta, bisogna inventarsi una soluzione.
Il pallone alla Mandra fa la prima vittima: una turista scaraventata a terra si rompe il femore
Gianni Vuoso | E’ successo ieri, intorno alle 19. Una anziana turista settentrionale, in soggiorno ad Ischia, in compagnia della figlia, passeggiava lungo la stradina della Spiaggia dei Pescatori per andare a cena, presso l’Hotel Ulisse, quando è stata violentemente scaraventata a terra da uno dei tanti giocatori di calcio che imperversano tutti i giorni, sulla Spiaggia dei Pescatori alla Mandra.
La signora, immediatamente soccorsa da molti abitanti della zona, è stata accompagnata dalla Croce Rosa all’Ospedale Rizzoli, dove pare che i medici le abbiano diagnosticato la frattura di un femore.
“Era prevedibile - dice la signora Maria Curci, una delle tante prontamente accorse – tutti i giorni è la stessa scena, decine di giovani cominciano alle 14 e tirano avanti fino a sera, col pallone, non si vede mai un vigile, qualcuno che possa porre fine a questa situazione insostenibile, nonostante le nostre continue richieste”.
Vista anche la natura della spiaggia, più terra che sabbia, il polverone che si solleva è insopportabile. “L’altro giorno - testimonia la signora Tina Di Maio – mi sentivo soffocare, mi è venuto un improvviso e inusuale attacco di asma, non potevo respirare, la polvere era tantissima, ma così non possiamo più andare avanti”.
Le lamentele sono tante. A trasformare la Spiaggia in un campo di calcio non sono i soliti “giovani napoletani”, si tratta di ragazzi d’Ischia che vengono qui da più zone del comune, per divertirsi, ma rappresentano un serio pericolo per l’incolumità di tutti. La gente è stanca. Ora basta.
Più volte il consigliere Luca Spignese, che in questi giorni si sta prodigando per garantire una immagine nuova e di vivibilità alla Spiaggia, è stato sollecitato a riflettere sulla situazione e ad inventarsi una soluzione, ma fino ad oggi non si vede nessun segnale.
Lo abbiamo sentito telefonicamente per proporgli di istituire una vigilanza pomeridiana.
“Come ipotesi può essere presa in considerazione – ha risposto – ma io penso che un’altra strada sia quella di offrire un’alternativa a questi ragazzi, per esempio si potrebbe installare nell’ampio spazio che è venuto fuori proprio sotto gli scogli dell’ex Carcere, una struttura gonfiabile dove poter giocare al calcetto saponato secondo orari precisi e col divieto assoluto del gioco del pallone su tutta la spiaggia”.
IL PRECEDENTE Già nel 1996 l’Associazione Pro Mandra scelse la strada della vigilanza privata. In collaborazione con lo Sparviero e grazie alla disponibilità di Franco Oncini, una guardia giurata perlustrava la zona nelle ore pomeridiane. Il risultato fu eccellente. Il pagamento, a prezzi amichevolmente ridotti, fu coperto dal versamento volontario di qualche titolare di stabilimento balneare e dai fondi dell’Associazione. Analoga iniziativa potrebbe essere intrapresa dall’Associazione di zona, Largo dei Naviganti che, nel rispetto del suo atto costitutivo, potrebbe impiegare le sue energie anche in tal senso e non solo per l’allestimento della barca di sant’Anna o per i festeggiamenti della Bambinella.
Ormai siamo in vera e propria emergenza. E’ tempo di sollecitare un concorso di forze: lo stesso consigliere Spignese potrebbe tentare di mettere insieme volontariato, balneari, associazioni, abitanti del luogo nel ricerca di una soluzione. Una soluzione che dia un segnale forte perché certamente, non è possibile andare avanti in questo modo e se già oggi registriamo la prima vittima, la povera signora che se ne ritorna a casa al nord, col femore rotto e con una pessima immagine di Ischia, figuriamoci cosa potrebbe succedere quando fra giorni, con luglio e agosto, le schiere di giovani andranno a rafforzarsi.