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Pio Monte della Misericordia, una sfida per Arnaldo 

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Emmanuel Castagna* |  Non sarà la panacea per tutti i mali, ma se paga può essere un buon inizio. La crisi non aspetta nessuno, men che meno le pubbliche istituzioni, dunque o ci si dà alla finanza creativa (che tanto creativa non è, ma semplice applicazione della legge dello stato!), oppure si aspetta inesorabilmente il proprio tramonto.

L’associazione “Generazione360” nata a Casamicciola Terme, ma che punta al forum delle associazioni del’isola d’Ischia, nel solco tracciato che condurrà nel prossimo futuro al Comune Unico per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, pone una questione molto semplice, ma altamente pruriginosa. Si sa, le medicine migliori sono le più amare, ma valgono bene la guarigione.

La premessa è d’obbligo, anche se tutti conoscono, per fama passata e oscenità odierna, il monumentale e storico edificio del Pio Monte della Misericordia a Casamicciola Terme, costruito nel 1604 e ricostruito alla fine dell’800 quale primo complesso alberghiero e termale sociale d’Europa per volontà dell’opera di carità del medesimo Pio Monte della Misericordia per ospitare e curare i pazienti meno abbienti, raggiungendo il massimo splendore nella prima metà del ’900, quale punto di riferimento termale e turistico, rimasto attivo fino agli inizi degli anni ’70, che oggi risulta scandalosamente abbandonato e fatiscente e dal quale sono stati saccheggiati nel passato molti reperti di grande valore, quali balaustre, quadri, vasche da bagno, statue, addirittura quelli che erano gli antichi giardini sono stati adibiti a zona di mercato e parcheggi.

Attualmente, dopo molti anni in cui si sono svolte una miriade di vicende giudiziarie, l’ente morale Pio Monte della Misericordia è tornato nel pieno possesso dello stabile, concedendo alcune aree dello stesso alla disponibilità del Comune di Casamicciola Terme.

Negli ultimi due anni si è disposto un accurato progetto onde potere eseguire tutte quelle opere necessarie per assicurare la conservazione ed impedire il deterioramento dell’immobile sottoposti a vincolo, come peraltro impone la legge dello stato del 1 giugno 1939, n. 1089 agli artt. 14, 15 e 16, come nel caso in specie, anche se si tratta di proprietà privata, e anche a completa spesa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali il quale deve chiederne il risarcimento al legittimo proprietario.

Ma il solerte Ente Pio Monte della Misericordia, dopo appena quarant’anni e svariati passaggi, come detto, ha predisposto apposito progetto, approvato in Soprintendenza, il quale aspetta il solo sigillo del Comune di Casamicciola Terme al fine di rendere cantierabili le opere di cui sopra, e la cui mancata esecuzione farebbe scattare le procedure di esecuzione in danno, peraltro già eseguibili vista la mancata volontà manifesta e perpetrata.

Fatta la premessa passiamo adesso ai fatti. Come è noto l’Ente comunale di Casamicciola Terme, vuoi per vicende di azioni giudiziarie finite male, vuoi per il mancato pagamento delle tasse da parte dei cittadini al quale si aggiunge una maggiore ed intollerabile spesa pubblica, attualmente risulta essere in condizioni asfittiche e tali da fare considerare tra le varie ipotesi anche la dichiarazione del dissesto finanziario. Non tutti sanno però che tra i maggiori creditori dell’ente comunale, vi è l’ente morale Pio Monte della Misericordia, che vanta crediti per svariati milioni di euro.

C’è da dire però che per autorizzare l’esecuzione delle opere di cui al Permesso di Costruire che il Comune dovrà rilasciare, corrisponde un determinato e quantificabile Contributo per il rilascio del permesso di costruire di cui all’art.16 del D.P.R. 380/2001 il quale prevede due voci una sulle opere di urbanizzazione ed una sul costo dei lavori, e si determina in misura percentuale da comune a comune. In sintesi stimando ad esempio un valore realistico per la ristrutturazione di  circa 50.000.000,00 € (dico euro cinquantamilioni/00) e considerata la misura percentuale applicabile nel Comune di Casamicciola Terme pari all’8% del detto valore, la cifra da corrispondere sarebbe di circa € 4.000.000,00 (dico euro quattromilioni/00).

Ecco il punto della situazione, il Comune deve all’Ente Pio Monte una cifra che si aggira sui circa 4.000.000,00 (dico euro quattromilioni/00), l’Ente a sua volta per adempiere alle opere di ristrutturazione ne deve circa la stessa somma al comune ed il conto è presto fatto.

Il Comune potrebbe pertanto, attraverso un apposito concordato con l’Ente Pio Monte, ricevere mediante lo sconto di quanto dovuto il riparto di quanto deve ricevere, trovandosi per così dire ad abbattere il credito maggiore finora dovuto. Non vi è alcun ricatto in ciò, anzi se ricatto c’è stato forse è stato quello posto in essere dall’ente Pio Monte che ha chiesto ed ottenuto che il Comune si assumesse tutte le responsabilità in ordine alla sicurezza dell’immobile per la mera detenzione di alcune aree pertinenti lo stesso, al sol fine di non procedere all’incasso di quanto il Comune doveva allo stesso Ente.

Il tutto senza considerare che il perdurare nella mancata conservazione dell’immobile comporta, oltre a cospicui danni in termine di immagine ed economia al territorio del Comune di Casamicciola Terme, il sussistere di gravi cause di pericolo per la pubblica e privata incolumità, dato che il fabbricato versa in evidente stato di precarietà statica ed infatti si osserva che in caso di eventi sismici la facciata dell’edificio potrebbe collassare sulla Strada Statale 270 nel tratto di Corso Luigi Manzi, opera di interesse strategico in caso di calamità naturali cui l’Isola d’Ischia è fortemente esposta, come peraltro verificato nella realtà durante la sciagura del novembre 2009.

E ciliegina sulla torta, non dimentichiamoci dell’IMU, infatti se prima l’Ente Pio Monte si scappottava l’ICI vantando lo status di ente morale, oggi non gli è più possibile e pertanto siamo curiosi di venire a conoscenza se l’Ente paga o meno l’imposta. Nel merito dell’Ici c’è da sottolineare che l’Ente Pio Monte con convenzione con la società Nizzola s.p.a. datata 1984 consentì la conversione della struttura in hotel di lusso, pertanto venne meno allo status di ente morale già dall’epoca come risulta da verbale di seduta della Camera dei Deputati della X legislatura datato 19 novembre 1990, pertanto non si capisce come mai il Comune di Casamicciola Terme non abbia mai preteso il pagamento dell’ICI dall’introduzione dell’imposta stessa e sino ad oggi…

* Associazione Generazione360

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