l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|venerdì, aprile 29, 2016
Sei qui: Home » Cronaca » Pro S. Alessandro, lettera al Direttore

Pro S. Alessandro, lettera al Direttore 

saless

Gentile direttore,
scriviamo questa nota in risposta al suo articolo sulla festa di S. Alessandro per spiegare le origini della festa del borgo e lo spirito che ha sempre animato la manifestazione, e per chiarire ulteriormente le ragioni che hanno portato alla sofferta decisione di non realizzare  la manifestazione quest’anno.

La festa di S. Alessandro è nata nel 1981, in occasione del restauro della chiesetta del borgo dedicata al Santo, finanziato dai residenti e dai villeggianti della collina di S. Alessandro. In quell’occasione le famiglie del luogo, mettendo a disposizioni gli antichi corredi familiari, diedero vita a una piccola sfilata storica entro i confini del borgo, rievocandone gli usi e i costumi del passato. Con gli anni, grazie all’entusiasmo e alla passione di residenti e villeggianti, che le hanno dedicato tempo e risorse, anche economiche, la festa si è arricchita di nuovi personaggi legati alla storia dell’isola e di nuovi costumi, realizzati con perizia dagli abitanti del borgo.

Nel 1991, con un cospicuo numero di costumi storici realizzati negli anni, il comitato promotore della festa ha scelto di ampliare il percorso della sfilata, facendola uscire dal borgo di Sant’Alessandro e portandola fino al Castello Aragonese di Ischia, fulcro della storia millenaria dell’isola, con qualche difficoltà, all’inizio, considerato comunque il disagio che la sfilata comportava per il traffico isolano in un periodo di forte affluenza turistica. La sfilata storica di S. Alessandro si è nel tempo arricchita e consolidata come uno degli appuntamenti estivi dell’isola d’Ischia, anche grazie al contributo degli enti locali e dei commercianti e albergatori dell’isola, affezionatisi alla manifestazione del borgo, oltre che all’imprescindibile supporto, umano ed economico, degli abitanti di S. Alessandro, autotassatisi per coprire i costi onerosi di allestimento e realizzazione della festa.

Non c’è nessuna presunzione nell’affermare che la festa di Sant’Alessandro è nata da un gruppo di persone che da 32 anni porta avanti con orgoglio un difficile lavoro di organizzazione di una festa che ha bisogno di mesi per essere allestita  con certezza economiche che devono essere acclarate con grande anticipo, basti pensare ai gemellaggi che hanno reso questa sfilata sempre diversa con le problematiche annesse come, solo per farne un esempio, l’ospitalità negli alberghi e i trasporti in un periodo caldo per l’isola. E pensiamo che non vi sia nulla di male che esista un comitato organizzatore che provveda alle diverse soluzioni dei problemi come la realizzazione degli abiti insieme al loro costante mantenimento, nella scelta e nei contatti di gruppi da ospitare, nella preparazione insomma di una manifestazione culturale che proprio perché seguita, curata ed amata piace così tanto. La festa nasce dal frutto di una comunità che con il tempo ha avuto il consenso degli ischitani e dei turisti, e si è estesa perché il principio ispiratore che muoveva la stessa è stato capito e condiviso anche dagli altri: far conoscere le origini, la storia di un luogo attraverso i suoi personaggi, sentirsi tutti orgogliosi di un passato, premessa fondamentale per la costruzione di un presente e futuro migliore. In questo tutti si sentono parte della festa: nella realizzazione, distribuzione e manutenzione degli abiti con tutti gli accessori, nella decorazione del borgo, nella preparazione dei cibi che in occasione della festa vengono distribuiti gratuitamente (caso raro sull’isola), nei partecipanti alla manifestazione che con cura si preparano per sfilare e fra questi per primi i bambini, nel servizio d’ordine e tanto altro ancora. E tutte queste persone offrono gratuitamente le proprie competenze o semplicemente una mano affinché la festa si realizzi con un costo ridotto rispetto alle reali necessità.

Quest’anno, a causa della crisi economica che assottiglia il budget degli enti locali e limita gli introiti delle attività turistiche e commerciali dell’isola, oltre che delle famiglie di villeggianti e abitanti del borgo che hanno sempre sostenuto la manifestazione, non sarebbe stato possibile realizzare una sfilata  all’altezza della precedenti.

A manifestazione, con grande malincuore, annullata ci si rimprovera di non aver chiesto aiuto prima per la realizzazione della manifestazione: l’aiuto è stato chiesto, ma la risposta offerta era proporzionalmente irrisoria rispetto alle dimensioni della manifestazione,  senza voler fare polemiche in questa sede. Potendo contare soltanto sulle risorse a nostra disposizione derivanti dall’impegno economico degli abitanti di S. Alessandro, avremmo potuto dar vita a un’edizione minore, riportando magari la sfilata all’interno del borgo, come era in origine. Ma non ce la siamo sentita di limitare una manifestazione che il borgo di S. Alessandro condivide ormai con tutta l’isola d’Ischia. Perché è sempre stato questo lo spirito della festa di S. Alessandro, quello della condivisione: delle passioni, della fatica che ti ricompensa, dell’entusiasmo per le piccole cose che vedi crescere anno dopo anno.

E pur essendo la festa fondata sulla condivisione, certo non dovrebbe stupire se gli abitanti del borgo di S. Alessandro sentano la festa anche come propria: come tutte le cose che si vedono nascere e crescere con l’impegno di una comunità solidale, come tutto quello che si fa con amore.

Volenterosi nel continuare, vi diamo appuntamento all’anno prossimo.

 

 

Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1