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Rifiuti. Il testo del Protocollo d’Intesa tra i comuni 

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DOCUMENTI / ESCLUSIVO. Ecco lo schema del testo che approveranno i Sindaci dei sei comuni dell’Isola d’Ischia per la gestione integrata dei rifiuti.

SCHEMA DI PROTOCOLLO D’INTESA

TRA
Comune di Barano d’Ischia
Comune di Casamicciola Terme
Comune di Forio
Comune di Ischia
Comune di Lacco Ameno
Comune di Serrara Fontana

PER LA GESTIONE INTEGRATA DEL CICLO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI

Premesso che  

La Direttiva Europea 2008/98/Ce del 19 novembre 2008,  Direttive Quadro (la più recente è la Direttiva 2008/98/CE) i principi cardine in materia di rifiuti, quali ad esempio la definizione di rifiuto, di recupero e di smaltimento; ha previsto l’obbligo di autorizzazione per tutti i soggetti coinvolti nella gestione e quello di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e la salute umana, incentivando l’applicazione della “gerarchia dei rifiuti”, il rispetto del principio “chi inquina paga” e di responsabilità estesa del produttore.

l’articolo 3-bis del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 recante “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 e s.m.i., al comma 1, in particolare, ha previsto che le Regioni “organizzano lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica definendo il perimetro degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio e istituendo o designando gli enti di governo degli stessi”;

il citato comma 1 dell’articolo 3-bis del d.l. 138/2011 convertito dalla l. 148/2011 stabilisce, inoltre, in particolare, che “la dimensione degli ambiti o bacini territoriali ottimali di norma deve essere non inferiore almeno a quella del territorio provinciale” e che “le regioni possono individuare specifici bacini territoriali di dimensione diversa da quella provinciale, motivando la scelta in base a criteri di differenziazione territoriale e socio-economica e in base a principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio”;

il comma 1-bis del richiamato articolo 3-bis del d.l. 138/2011 convertito dalla l. 148/2011 – introdotto dal comma 23 dell’articolo 34 del d.l. 179/2012 convertito dalla l. 221/2012 – statuisce che “le funzioni di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, compresi quelli appartenenti al settore dei rifiuti urbani, di scelta della forma di gestione, di determinazione delle tariffe all’utenza per quanto di competenza, di affidamento della gestione e relativo controllo sono esercitate unicamente dagli enti di governo degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei istituiti o designati ai sensi del comma 1 del presente articolo”;

il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, all’art. 25 (Promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali) al comma 4, ha stabilito che “Per la gestione ed erogazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani sono affidate ai sensi dell’articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e nel rispetto della normativa europea e nazionale sull’evidenza pubblica, le seguenti attività: a) la gestione ed erogazione del servizio che può comprendere le attività di gestione e realizzazione degli impianti; b) la raccolta, la raccolta differenziata, la commercializzazione e l’avvio a smaltimento e recupero, nonché, ricorrendo le ipotesi di cui alla lettera a), smaltimento completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti all’interno dell’ATO. Nel caso in cui gli impianti siano di titolarità di soggetti diversi dagli enti locali di riferimento, all’affidatario del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani devono essere garantiti l’accesso agli impianti a tariffe regolate e predeterminate e la disponibilità delle potenzialità e capacità necessarie a soddisfare le esigenze di conferimento indicate nel piano d’ambito”;

il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario” convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n.135 (c.d Spending review) con l’articolo 19, comma 1, ha apportato all’articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, tra le più significative modificazioni, la sostituzione del comma 27, che pertanto dispone “Ferme restando le funzioni di programmazione e di coordinamento delle Regioni, loro spettanti nelle materie di cui all’articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione, e le funzioni esercitate ai sensi dell’articolo 118 della Costituzione, sono funzioni fondamentali dei Comuni, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione:…f) l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi”;

Considerato che 

L’attuale assetto dello smaltimento degli RSU sull’isola d’Ischia è altamente vulnerabile per i motivi di seguito elencati:
la peculiarità territoriale specifica dell’insularità che determina:
scarsa affidabilità del trasporto via mare
notevoli limitazione nell’accesso ai traghetti degli automezzi adibiti al trasporto degli RSU con la conseguenza di prolungati stazionamenti, anche della frazione umida, sull’isola.
criticità del conferimento in terraferma con le limitazioni imposte allo sbarco e transito degli automezzi presso il Porto e centri urbani della provincia di Napoli
dipendenza dal sistema di smaltimento continentale condizionato da frequenti crisi operative.
notevole incidenza del trasporto in terraferma sul costo di gestione del rifiuto.

La particolare vocazione turistica dell’isola determina:
picchi di produzione estiva che portano al raddoppio delle quantità raccolte, in particolare nei mesi di Luglio ed Agosto con conseguente vulnerabilità del sistema di gestione dei rifiuti isolano e impatto negativo sulle condizioni igienico-sanitarie locali;
Il frazionamento a livello comunale del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto affidato a società miste e/o private determina prestazioni e qualità del servizio disomogenee sul territorio isolano.

Preso atto che
La normativa comunitaria indica il seguente ordine di priorità delle azioni da applicarsi nella normativa e politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti:
prevenzione;
preparazione per il riutilizzo;
riciclaggio;
recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
smaltimento.

I Servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, di cui all’articolo 3-bis del dl 138/11 s.m.i. – incluso il settore dei rifiuti urbani – l’organizzazione, la scelta della forma di gestione, la determinazione delle tariffe all’utenza per la parte di competenza, l’affidamento della gestione ed il relativo controllo, siano effettuate “unicamente” dall’ente d’ambito o di bacino; questi ultimi individuati dalle Regioni ai sensi del succitato articolo 3 bis del dl 138/2011 s.m.i.;

L’art. 19 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 attribuisce ai Comuni le funzioni di organizzazione e gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi;

Con il disegno di legge “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania” approvato con DGR n. 221 del 5/7/2013 la Regione Campania intende procedere, sulla base della localizzazione degli impianti a servizio del ciclo integrato dei rifiuti sul territorio regionale, alla delimitazione di ATO (Ambito Territoriale Ottimale) di dimensioni provinciali e che ciascun ATO sia articolato in aree omogenee denominate Sistemi Territoriali Operativi.

Ritenuto che 

E’ opportuno, coerentemente alle politica comunitaria, impostare la strategia “rifiuti zero” tesa all’abbattimento della produzione dei rifiuti  e condividere il percorso che prevede le seguenti azioni da seguire per poter raggiungere tale finalità:
organizzare la raccolta differenziata;
fare la raccolta differenziata porta  a porta (in quanto è stato provato essere l’unico metodo in grado di fa salire la percentuale di differenziata oltre il 70%, rendendo le persone responsabili e più propense a ridurre i rifiuti);
fare impianti di compost nei pressi delle aree rurali;
dotarsi di piattaforme impiantistiche per riciclare e recuperare oggetti da reinserire nella filiera produttiva;
ridurre i rifiuti in partenza (evitare stoviglie e bottiglie di plastica, preferire prodotti alla spina dal latte alle bevande fino ai detergenti, evitare le buste di plastica);
creare centri di riparazione di tutto “in modo da rimandarli in circolazione e creare nuove ed interessanti opportunità di lavoro”;
tariffazione puntuale “meno lasci di indifferenziato e meno paghi”;
puntare su impianti di recupero e selezione in grado di recuperare e differenziare anche quanto sfugge ai cittadini;
istituire un centro di ricerca per la riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili;
arrivare all’azzeramento dei rifiuti entro il 2020.

E’ opportuno proporre un bacino territoriale per la gestione del servizio che, sulla base delle considerazioni di differenziazione territoriale, socio economiche di adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio, rifletta la dimensione insulare.

Le particolari caratteristiche morfologiche e logistiche, nonché il bacino di utenza dell’isola d’Ischia, offrono le condizioni ideali per la gestione della filiera integrata a livello di ambito territoriale isolano, che interesserebbe i segmenti di spazzamento, raccolta, trasporto e trattamento del rifiuto, nel rispetto del principio dell’autosufficienza e della minore movimentazione possibile dei rifiuti

Al fine di garantire l’omogeneità qualitativa del servizio reso e favorire una gestione ispirata a canoni di efficienza e di economicità è opportuno l’esercizio in forma aggregata delle funzioni di gestione dei rifiuti.

Considerato che

A livello internazionale molte città hanno assunto il percorso verso “rifiuti zero” attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte.

Un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi di diminuzione delle emissioni di CO2 , obiettivo sancito nel protocollo di intesa per l’adesione al “Patto dei Sindaci”, sottoscritto nel 2012 da tutti i Comuni dell’isola d’Ischia;

I Comuni isolani hanno da tempo avviato un analisi per una gestione integrata del ciclo dei rifiuti fino ed inclusa la fase di trattamento in loco degli stessi.

In funzione di questa analisi è emersa la fattibilità della realizzazione sull’isola di centri di riciclo e di trattamento sia della frazione secca che della frazione umida degli RSU esclusi i RAE e gli ingombranti e rifiuti speciali.

Al momento sono state già individuate aree adatte ad ospitare detti impianti

TUTTO CIO PREMESSO E CONSIDERATO

Art. 1
PREMESSE
Le premesse costituiscono parte integrale e sostanziale del presente Protocollo d’intesa

Art. 2
OGGETTO
Il Protocollo viene stipulato nell’ambito degli interessi istituzionali degli Enti partecipanti al fine di:
Proporre e identificare
Proporre, alle opportune sedi, la definizione di un ambito territoriale ottimale la cui dimensione gestionale consenta il raggiungimento economie di scala e la massimizzazione dell’efficienza del servizio per l‘isola d’Ischia, coerentemente alla motivazioni sopra esposte;
Avviare la strategia “Rifiuti zero” attraverso azioni innovative sul territorio isolano in tema di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti urbani e assimilati.
Promuovere lo sviluppo del sistema integrato del servizio rifiuti con l’obiettivo di garantire l’accesso universale, la salvaguardia dei diritti degli utenti, l’uso efficiente delle risorse e la protezione dell’ambiente.
Esercitare in forma aggregata le funzioni di organizzazione del servizio rifiuti.
Sviluppare un sistema organizzativo fondato su una filiera integrata di gestione del rifiuto a livello isolano.

Art. 2
IMPEGNI DEI SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
Con il presente protocollo le amministrazioni interessate:

Esprimono l’impegno a realizzare una gestione unitaria del ciclo dei rifiuti sul territorio isolano attraverso un modello organizzativo e gestionale coerente con le disposizioni proposte dalla normativa vigente.
Dichiarano di volersi impegnare a strutturare un modello organizzativo attraverso la sottoscrizione di convenzioni intercomunali (ex art. 30 T.U.E.L.)
Propongono di gestire le attività tecnico-amministrative, in linea a quanto previsto dall’art. 30 comma 4 del D.Lgs 18/8/2000 n. 167, secondo la modalità dell’ufficio comune
Di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020;
Propongono di avviare il percorso verso la gestione unitaria del servizio tenendo conto delle caratteristiche dei soggetti attualmente deputati alla gestione del servizio sia in termini di forma gestionale sia per ciò che concerne la modalità di affidamento. Tale percorso potrà essere realizzato tramite un progressivo processo di aggregazione delle gestioni presso l’ufficio comune di cui sopra;
Dichiarano di voler garantire un ordinata transizione al nuovo assetto organizzativo attraverso il divieto di nuove procedure di affidamento e di disporre la proroga o il rinnovo degli affidamenti in essere;
Dichiarano altresì di istituire un Tavolo Tecnico di Concertazione Permanente tra i soggetti firmatari che definisca e coordini le iniziative derivanti dagli impegni assunti ed in particolare predisponga i dati necessari alla redazione di un piano industriale per la gestione dei rifiuti dell’isola d’Ischia e avvii la procedura per la verifica della fattibilità tecnica dei progetti connessi alla realizzazione degli impianti.

ART 4
DURATA e MODIFICA

Il presente Protocollo d’Intesa ha validità di tre anni a partire dalla data di sottoscrizione e, alla scadenza, sarà rinnovato automaticamente, salvo atto di recesso da presentare da parte dei soggetti firmatari, almeno tre mesi prima della scadenza triennale.
I soggetti firmatari potranno modificare i contenuti del presente Protocollo al fine di conseguire migliori
risultati nell’attività proposte. Le modifiche, integrazioni o variazioni al Protocollo dovranno essere specificamente concordate per iscritto tra le parti.

Il Sindaco del Comune di Barano d’Ischia  Dott. Paolino Buono
Il Sindaco del Comune di Casamicciola Terme Dott. Arnaldo Ferrandino
Il Sindaco del Comune di Forio Dott. Francesco del Deo
Il Sindaco del Comune di Ischia ing. Giuseppe Ferrandino
Il Sindaco del Comune di Lacco Ameno Avv. Carmine Monti
Il Sindaco del Comune di Serrara Fontana Ing. Rosario Caruso

 

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