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Scuola Marconi. E’ regolare il contratto di sponsoring con Tutto Ufficio. Lo zaino della discordia 

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L’istituzione del progetto “senza zaino” della preside Lidia Gentile al Marconi di Ischia è certamente tra le novità di questo anno scolastico, ma la cosa che contribuisce ad aumentare il numero di record del Circolo Didattico Ischia 1 è l’ingresso a scuola di uno “sponsor”.
Lo scorso 30 maggio, infatti, redatto dall’avvocato Nisio Buono, Tutto Ufficio ha regolarmente sottoscritto un contratto con la preside del Marconi circa la fornitura del materiale occorrente per il progetto. Una fornitura di circa 2000 euro che, aderente alle specificità del progetto (niente firme, personaggi famosi e differenze tra alunni) ha permesso alla scuola di Via Alfredo De Luca di poter provare ad entrare in una nuova dimensione dell’istruzione primaria.
Il contratto di sponsorizzazione riconosce, ovviamente dei benefits per Tutto Ufficio e, oltre alla distribuzione alla popolazione scolastica del Marconi di una tessera sconto e alla possibilità di affiggere la propria locandina del progetto “senza zaino” nei luoghi pubblici del plesso, prevede anche la sponsorizzazione di una borsetta personalizzata uguale per tutti gli allievi.

L’ASPETTO MORALE. Fin dall’ideazione di “Senza Zaino” tra la scuola e Tutto Ufficio è stato predisposto un “pacchetto” che prevede la fornitura annuale per ogni singolo allievo. Un “pacchetto” pensato ad hoc e che era disponibile dall’azienda di Fondo Bosso. Appena diffusa la formazione del pacchetto, nella legalità e nel libero mercato – meno sotto l’aspetto morale – quasi tutte le cartolibrerie del comune di Ischia hanno preparato il loro “pacchetto”. Una mossa legale ma poco morale.

LO ZAINO DELLA DISCORDIA. E’ di queste ore, però, la polemica dello zaino. Sono diverse le mamme, infatti, che hanno protestato dalla Preside Gentile perché non gradiscono che sullo zaino fornito dalla scuola fosse stampato il logo dello sponsor. Mica dobbiamo pensare che il figlio di qualche cartolibrario frequenti il Marconi e non gradisce il logo del “competitor” sullo zaino del figlio? No, ma il pensiero alla Andreotti maniera fa parte di questo giornale. Una polemica, questa dello zaino, che troviamo, sinceramente, ridicola e per quale, preghiamo la Preside Gentile di continuare a guardare avanti senza, per forza, soddisfare le voglie “assurde” di qualche mamma in malafede…

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