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Sfratto-time. Dopo i Vigili del Fuoco, Giosi “sfratta” anche Capitaneria e Guardia di Finanza 

Tenenza-Ischia
Il Comune di Ischia fa sul serio: ma c’è chi giura “Sono solo atti dovuti”. Tutta colpa dei Ministeri che non versano nelle casse comunali i corrispettivi dei pigioni per l’occupazione degli stabili di proprietà del Comune di Ischia

 

Non si è ancora spenta l’eco della notizia dello sfratto “formalizzato”, da parte della Provincia di Napoli, ai danni dei Vigili del Fuoco, che dovrebbero quindi abbandonare lo stabile che da sempre occupano in via Michele Mazzella, sul territorio del Comune di Ischia, che già trova concretezza una nuova indiscrezione secondo la quale, dagli uffici del Municipio di via Iasolino sarebbero stati firmati e avviati tutti gli atti necessari a “sfrattare” anche la Tenenza della Guardia di Finanza in via Leonardo Mazzella e l’Ufficio Circondariale Marittimo (la Capitaneria) allocato nell’ex Palazzo d’Ambra sul porto di Ischia.

L’iter andava avviato necessariamente entro lo scorso 31 dicembre 2012 e così è stato fatto, più per un “atto dovuto” giurano dal palazzo municipale, che per la reale intenzione dell’amministrazione comunale del Sindaco Giosi Ferrandino di “cacciare” questi importanti presidi dal territorio. Fatto sta che, sarà anche un atto dovuto, ma ATTO resta. E come tale costituisce un pericoloso (per noi comuni mortali isolani) “precedente”.

La verità è che i Ministeri da mesi, se non da anni, hanno smesso di versare nelle casse comunali i corrispettivi per coprire le spese di fitto degli stabili comunali dove sono ospitati Capitaneria e Guardia di Finanza. E così il Comune si è ritrovato con un onere importante, da dover sopportare tutto da solo, quando poi quelli appena citati sono “servizi” che vengono usufruiti da tutti gli isolani, anche quelli “fuori comune” di Ischia.

Serviranno dunque gli “sfratti” formalizzati dal Comune di Ischia “solo” a vedersi finalmente riconosciuti i pigioni arretrati e futuri da parte dei Ministeri romani? O più banalmente il Sindaco vuole in qualche modo smuovere le acque e magari anche coinvolgere le altre amministrazioni comunali isolane? E infine, siamo certi che il rischio di restare senza Capitaneria, senza Finanza e senza Vigili del Fuoco, sia davvero poco reale?

 

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