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SOS, salviamo Sant’Angelo! 

sangelo

Vicente Schiano | A Serrara Fontana, come in altre comunità, l’istruzione non conta più. –Educazione, cultura e crescita economica a confronto. – I tanti anni d’istruzione hanno funzionato da parcheggio non da ascensore sociale. Tutte le ricerche che hanno monitorato il rapporto educazione e crescita economica hanno accertato che l’indicatore del miglioramento dello status socio-economico è dovuto soprattutto all’istruzione e alla capacità di apprendimento. Quando i maggiori tempi di esposizione ad un sistema scolastico non coincidono con la giusta realizzazione della persona; né compensano i divari educativi famigliari diventa un problema.

Nella nostra comunità il divario tra le persone istruite, costrette ad emigrare, e la classe politico-amministrativa, in particolare quella serrarese, è il nodo fondamentale della mancata crescita del territorio. Prevalgono le variabili famigliari, come il livello d’istruzione dei genitori, la loro capacità di entratura e potere di contrattazione con le varie componenti di gestione del potere. Il corollario è che l’istruzione paga poco: ne è la dimostrazione che i nostri laureati,  (quelli non allineati al sistema di potere) sono costretti a chiedere lavoro per l’Europa. Il tutto deriva dal mancato riconoscimento di chi veramente vale. Così bisogna prendere atto che svilisce l’incentivazione ad investire sul capitale umano, anche dovuto al fatto che l’accesso a migliori posti di lavoro varia in funzione del contesto famigliare, il divario di capitale umano si trasmette  da una generazione a quella successiva. E’ proprio questo che agisce da ascensore sociale non la meritocrazia.  Infatti chi merita resta troppo spesso al palo e poi ci troviamo la classe dirigente che abbiamo. Purtroppo l’impegno dei nostri studenti, meritevoli, non compensano i divari educativi  derivanti dai contesti famigliari. Un esempio che è sotto gli occhi di tutti è quello che i nostri amministratori non hanno compreso che per mantenere S. Angelo come perla del Mediterraneo bisognava: avere la capacità di mantenere il mare pulito, limitare l’inquinamento luminoso, mantenere il numero chiuso dei posti barca nel porto e limitare lo spazio pubblico ai locali in piazza per rendere meglio fruibile la piazzetta di S. Angelo. Vero è che l’Amministrazione è impegnata a fare l’opposto. E’ libera di tornare sui propri passi per salvaguardare le ricchezza di S. Angelo?

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