Tassa di Soggiorno –Francesco Trani «Sì alla Tassa di Sbarco… I comuni devono raggiungere un’accordo»
Appena pubblicato il documento dove alcuni albergatori e Tour Operators ripetono il loro secco NO all’imposta di soggiorno, abbiamo intervistato il titolare di Villa Durrueli Resort & Spa, avv. Francesco Trani.
Il comunicato fatto da molti albergatori e agenti di viaggio è un preciso segnale di rottura nei confronti dell’Associazione Albergatori e Termalisti di Ischia?
“Non lo interpreterei in questo modo. Nel caso di specie non sono sotto accusa le associazioni bensì il modo di agire da parte degli attuali rappresentanti che in una materia così scottante e che incide notevolmente sulla nostra competitività hanno inspiegabilmente cambiato posizione andando nel senso esattamente contrario a quello della base. Ben venga se questa è la loro personale opinione, degna di rispetto al pari di tutte le altre, ma non è possibile “vendersela” come la posizione di Federalberghi o dei termalisti i cui associati a più riprese e pubblicamente hanno espresso la loro decisa contrarietà alla gabella”.
In effetti la posizione di Federalberghi Ischia è sempre stata di contrarietà all’imposta?
“Esatto e ciò è in linea con quanto da sempre e tuttora affermato da Federalberghi nazionale, tramite il Presidente Bocca, che sta conducendo una dura e giusta battaglia contro l’imposta di soggiorno. In effetti, è inspiegabile questo cambio di rotta delle associazioni locali, con un appiattimento sulle posizioni del Sindaco di Ischia che invece, per la base degli imprenditori, è sbagliata e contraria allo sviluppo. Proprio in questi giorni le associazioni di categoria del comparto turistico hanno vinto un importante battaglia nell’interesse dei propri associati, inducendo il Governo a ritirare la proposta sull’accorpamento delle festività, altra misura che avrebbe remato contro lo sviluppo. E ciò, ha fatto senza scendere a compromessi”.
Quanto accaduto pone però l’accento sul problema della rappresentatività degli esponenti delle Associazioni di categoria?
“In effetti, il problema si pone e ciò traspare chiaramente dal comunicato stampa a firma degli albergatori e agenti di viaggio, a prescindere dal management di turno”.
Dunque, come se ne esce da questa intricata vicenda?
“La soluzione possibile, a mio parere, resta quella della tassa di sbarco, contenuta perché si paga una tantum, equa in quanto colpisce tutti nella stessa misura (tanto i turisti di giornata quanto quelli stanziali) e dal gettito certo se inglobata nel biglietto di trasporto marittimo. Il discorso poi si sposta sull’utilizzo dei proventi della tassa perché essa non è destinata a coprire i buchi di bilancio bensì a curare e rilanciare l’immagine del territorio, anche con decisi interventi di promozione, su questo l’attenzione e la vigilanza dell’imprenditoria saranno massime”.
Sempre che i Comuni si mettano d’accordo?
“Appunto. Il mancato accordo tra i Comuni circa la ripartizione del gettito è l’ennesimo schiaffo alla dignità degli operatori turistici dell’isola d’Ischia. Ma c’è sempre tempo per correggere la linea e dunque l’appello è agli amministratori comunali più avveduti affinchè ripropongano quanto prima la questione, aprendo un tavolo intercomunale allargato all’imprenditoria”.