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Thisorder: da Ischia, passando per la musica, alla conquista del continente 

Thisorder med

Graziano Petrucci | Che si faccia il possibile per varcare i confini dell’isola utilizzando anche un altro mare, quello di internet, nell’era della globalizzazione ormai è un fatto che marca le generazioni attuali come chi ha voglia di mettersi in gioco, specie per approfittare di un nuovo modo di conoscere e di conoscersi.
E’ attraverso questo “moderno ordine “ di cose e di comportamenti allora che i rapporti si costruiscono nella società tecnologica e spesso riescono ad essere veicolo per la realizzazione di un sogno. Se da un lato però è facile gettarsi in questo mare, dall’altro se non si posseggono le giuste capacità, l’abilità di nuotare nella direzione esatta o, il che è peggio, quell’attitudine a cogliere l’attimo oltre che la voglia di svelare una ” essenza “ che nondimeno esprime qualità e capacità di costruire relazioni, si rischia di fare un buco nell’acqua per finire risucchiati nel vortice del qualunquismo, senza personalità che tenga!
Cosa se non tutto ciò accomuna Emanuele Rontino (vocals), Marco Albanelli ( guitar ), Domenico Muscariello(bass ) e Marco Calise ( drums ) componenti di un gruppo emergente ischitano che tenta di spiegare le vele nel mercato ormai globalizzato: i “ Thisorder”.
Per chi non avesse seguito fino ad ora le avventure della band che comunica per mezzo di suoni cari al rock seguendo quel genere grunge nato negli anni ‘80, potremmo consigliare di dare uno sguardo alla pagina MySpace/thethisorder per ascoltarne i lavori. Tuttavia potremmo anche dire, passando al centro della questione, che i quattro hanno iniziato in effetti a cavalcare l’onda e prima o poi arriveranno – questo a parere di chi scrive ma non è l’unico – sicuramente da qualche parte.
Con l’amicizia per collante- ricordando che Marco Calise ha sostituito il precedente batterista “ storico “, Thomas Manna, quest’anno- passando per la determinazione di ognuno che si rivela attributo necessario, differenza tra chi ha voglia di fare da chi non l’ha, sono riusciti con dedizione a realizzare il loro primo CD, Inner Island. Ovviamente il tutto ha potuto avere seguito grazie all’etichetta che ha prodotto i loro lavoro, fornendo dunque il canale per ritrovarsi nei negozi e in rete. Stiamo parlando della New Model Label.
Insomma, siamo di fronte < all’isolano > che riesce a sfruttare ed affinare la sua innata capacità di fare rotta in mare aperto – anche se non la esprime nel mare che solitamente conosciamo – per raggiungere un proprio obiettivo. Riuscendoci ma convinto di non essere arrivato da qualche parte per il sol fatto di aver cominciato, anzi consapevole che il cammino – pardon, la navigazione! – è ancora lunga, solca l’oceano individuando ampi quanto ambiziosi traguardi.
Sicuramente il Cd di recente produzione non è l’unica “ apparizione “ dei Thisorder al pubblico che diventa sempre più generoso di consensi. Da ultimo va ricordata la performance all’Ischia Rock Festival, in seno all’Ischia Jazz, curato dai ragazzi dell’associazione de “ L’ultima casa accogliente “. Come è da citare, sempre quest’anno, il riconoscimento ottenuto al Festival organizzato da Amnesty International Italia “ Voci per la libertà”; palco che ha visto tra i tanti, cantanti del calibro di Paola Turci o Carmen Consoli. Oltre, vanno ricordate sia la partecipazione al Festival di Scauri piùttosto che i “ mini “ concerti all’interno di locali in giro per lo stivale o le nutrite critiche ed interviste, sia su quotidiani, ad esempio il “Fatto Quotidiano” o “ La Repubblica “, che su siti internet specializzati. Opinioni da più parti positive che hanno rifornito di miscela i Thisorder, per accendere i motori e consentire al particolare di uscire dal generale e “ semplice “ mercato della musica, consci comunque di essere ancora all’inizio.
Come non ricordare poi l’aiuto dell’amico Marco Bizzarro che ha diretto come regista i video sia per la canzone “ Unus “ che per “ Late Empire “, pezzo inserito in Inner Island, di prossima uscita.
Sappiamo bene che fare rock, ma in genere fare musica o dedicarsi all’ arte, sull’isola, non è semplice. Manca la cultura e chi si azzarda ad assecondare la propria passione, spesso non trova terreno fertile, sia perché le risorse come gli investimenti sono assenti ma più di tutto per la sordità da parte degli amministratori e la scarsità di sostegno di matrice isolana.
Aggiungiamo però, d’altra parte, che in barba a quel che comunemente si pensa, e cioè che sullo “scoglio” ci sono soltanto, da un lato, fannulloni e, dall’altro, chi non è in grado di interessarsi a se e al territorio, motivi questi che fanno affermare ai “ più grandi “ che le nuove generazioni sono amorfe e “ senza stimoli “, i Thisorder, contraddicendo questo assunto, potrebbero rappresentare la bellissima chiave di lettura per la quale le nuove leve sull’ isola sono presenti, rispondono all’appello e si danno certamente da fare. In barba dunque a qualsiasi pessimismo!
Sarebbe il caso quindi, sia per non finire nella morsa del disfattismo “ ad ogni costo “ e sia per dare un contributo e, ad un tempo, una spinta all’entusiasmo della band, simbolo a questo punto di chi crede ed investe nelle proprie capacità, di dedicare parte dell’ attenzione al percorso che ha deciso di seguire. Non per pura passività con funzione catartica – della tipo: ” loro ce l’hanno fatta dunque anche io ce l’ho fatta!” – ma principalmente per una premessa e due motivi che oltre a rappresentare il nocciolo di queste righe si presentano come funzione attiva.
La premessa è che bisogna sempre lavorare! Perciò cercare di tendere al massimo deve risultare primario!
Per i motivi, credo sia doveroso seguire i Thisorder nelle loro avventure,che, come oggi così nelle prossime settimane, li vedrà protagonisti. Nel mese di ottobre infatti potrebbero salire sul palco dell’Edison Festival se il consenso di voti dovesse risultare abbondante. Si può a tal proposito dare il proprio contributo sulle pagine del sito ( www.edisonchangethemusic.it/band/thisorder . Su Facebook poi il gruppo di supporto. Forza, mancano solo pochi giorni alla fine! )per rendere concreta a questi ragazzi la possibilità di aumentarne la visibilità, sia a livello nazionale che internazionale. Non perché i quattro “ sono di Ischia “ ma per riconoscere ai novelli artisti quelle peculiarità non comuni che si manifestano in chi ha deciso di percorrere una direzione chiara:la realizzazione di se attraverso le proprie passioni; attraverso l’arte e la musica!
Altro motivo è riuscire a stimolare, con l’azione di supporto, le amministrazioni ad investire sui ragazzi del nostro territorio, facendo capire a queste che la parte viva e pulsante esprime un ritmo nuovo addensato nei giovani. Tale è e rappresenta l’ originaria matrice di “ Quest’-ordine “ che purtroppo nella lente dei “ grandi “ viene percepita come “ Dis-ordine “.
Invece, questo “nuovo ordine “ che utilizza la rete per intessere rapporti, che si preoccupa per l’ambiente e del territorio poiché se ne considera parte, che comunica con un linguaggio nuovo, per di più in grado di parlare con chi non vuole essere sordo a priori, trova e attinge in se stesso la voglia di riscatto e di cambiamento. Con ottimismo nelle difficoltà di oggi, arrangiandosi tra crisi economica e mancanza di prospettive per il futuro, come non crederci! La musica come mezzo di elevazione oltre che di sviluppo.
Se tutto questo è vero, i Thisorder rappresentano una iniezione di vitalità non soltanto per la corrente rock isolana e una novità da seguire con attenzione. Per questo c’è bisogno di testimoniarne la capacità così da aumentare l’ eco a livello mediatico. Nella ipotesi poi vi dovesse essere qualcuno non in sintonia con questo tipo di musica, siamo convinti che il “grande spirito della musica” lo indurrà a riflettere se non addirittura fargli cambiare idea, spingendolo comunque nella rete dei supporter’s “ made in ischia” .
Per concludere, un “ in bocca al lupo “ alla band per l’immediato come per il ( quasi organizzato ) tour negli USA.

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