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Torna l’ora legale… Disagi per i nottambuli e non solo 

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Rosa Di Iorio - Torna puntuale ogni anno l’ora legale: una consuetudine che permette di ottenere risparmi energetici e di vivere i ritmi quotidiani di pari passo con la durata del giorno. Il primo a pensare di istituirla è stato Benjamin Franklin, mentre in Italia è stata definitivamente approvata nel 1966 e solo nel 1996 è stata introdotta definitivamente e fissata nell’ultima settimana di marzo.

A cosa serva l’ora legale?

La principale motivazione è legata al risparmio energetico e alla possibilità di utilizzare tutta la luce del giorno. Nella pratica quotidiana lo spostamento di sessanta minuti delle lancette  comporta la perdita di un’ora di sonno e, secondo numerose teorie scientifiche, qualche disagio per l’organismo e i suoi ritmi.

Un esempio per tutti: secondo alcuni studiosi britannici dell’Università del Surrey guidati da Jan Dijk, direttore dello Sleep Centre Derk, l’ora legale causerebbe scompensi a livello biologico, modificando i ritmi di veglia/sonno e le abitudini alimentari. Lo spostamento di orario causerebbe la variazione del rilascio di cortisolo nell’organismo – un ormone che agisce sulla regolazione della pressione sanguinea – e della produzione di melatonina – che invece regola i cicli di veglia durante il sonno – oltre che un abbassamento della temperatura corporea. Disturbi di cui hanno risentito sicuramente molti dei nottambuli più convinti che non si sono fatti spaventare dallo spostamento di lancette; meno preoccupante la situazione per i più prudenti che, andando a dormire in anticipo, non hanno risentito molto del cambiamento di orario.

Il rischio è che, nei giorni successivi allo spostamento di orario, perduri uno stato di stanchezza cronica, disattenzione e difficoltà anche nel svolgere le attività quotidiane: una possibilità che può concretarsi ma che diminuisce con il passare dei giorni e con il ripristino dei nuovi equilibri biologici.

Quali accorgimenti si possono adottare per prevenire i disturbi da cambio dell’ora?

Il consiglio per tutti è di andare a letto un po’ prima nel fine settimana del cambio dell’ora per anticipare le ore di sonno, a cominciare dal venerdì, anticipando di mezz’ora ogni sera. È molto utile inoltre esporsi alle luci delle prime ore del mattino perché favorisce l’adattamento permettendo di anticipare il sonno serale.

L’ora legale riesce a garantire quel risparmio energetico?

Anche in questo caso le tesi sono discordanti. Una ricerca realizzata da Mattew Kotchen dell’Università della California avrebbe dimostrato che se da un lato con l’ora legale si spengono le lampadine, dall’altro aumenta l’utilizzo dei condizionatori per proteggersi dal caldo: meno consumo di corrente ma più emissioni di gas serra, con relativi danni anche a livello ambientale. E come se non bastasse, sono da considerare anche i costi legati alla ritaratura dei pc e degli apparecchi elettronici, che soltanto in America è pari a 500 milioni di dollari. L’unico, indubbio vantaggio garantito dall’ora legale è la possibilità di stare più a lungo all’aperto, dedicandosi ad attività ludiche e sportive… con buona pace di ambiente e ritmi circadiani.

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