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Torre di Michelangelo: indignazione popolare su facebook per il nome abusivamente cambiato in Guevara 

CastelloIschia

Antonio Lubrano, direttore Ischia Mondo | La chiamano ora Torre di Guevara.  Ma chi diavolo l’ha deciso? Da quale mente in subbuglio è scaturita  l’arbitraria iniziativa? Al Comune d’Ischia ufficialmente dicono di non saperne nulla,

anche se nei corridoi del Municipio attaccati alla parete si permette la mostra di alcuni poster che reclamizzano manifestazioni d’arte con l’indicazione “Torre di Guevara”. La cosa è a dir poco sconcertante sapendo che presso gli uffici comunali preposti non vi è traccia di nessun atto deliberativo del Sindaco e della Giunta o addirittura del Consiglio Comunale sovrano che stabilisce di aver cambiato nome alla Torre. Sull’argomento ci siamo già espressi in altre occasioni  riportando  l’indignazione della stragrande maggioranza della popolazione ischitana e quella nostra contro il tentativo maldestro da parte di un gruppetto di sedicenti messaggeri della cultura locale di manipolare la storia e la tradizione popolare e culturale della Torre come a loro meglio piace, senza che nessuno finora li abbia fermati. Ora l’indignazione e la protesta imperversano sulle bacheche personali di centinaia di iscritti di Facebook dove si chiede al sindaco, ala Giunta ed al Consiglio Comunale del capoluogo isolana di intervenire affinchè si restituisca alla Torre la sua vera denominazione. Lo abbiamo già scritto:  Giovanni Guevara e la sua famiglia, a cui questi acculturati locali pare siano improvvisamente ed esageratamente affezionati, centrano ben poco con la storia delle famiglie importanti dell’isola. Infatti scrivemmo testualmente:”I Guevara, proprietari terrieri e signori di Bovino in provincia di Foggia, costruirono la Torre su di un terreno dei padri francescani del convento di S. Antonio alla Mandra, tenendola per un trentennio senza mai abitarla, ma visitandola saltuariamente quando Giovanni Guevara investito di formale nomina a governatore dell’isola, si recava sul vicino isolotto di Vivara (1601) sua personale riserva di caccia. Quando i Guevara si liberarono della Torre e del terreno circostante per passarli alla famiglia Patalano, sul portale della casa lasciarono lo stemma di famiglia scolpito nella pietra e successivamente rubato da ignoti…La Torre di Michelangelo o di Sant’Anna come veniva chiamata dai vecchi abitanti della zona, negli  anni della sua storia, ha avuto diversi proprietari: la Curia, la stessa famiglia Guevara, le famiglie Patalano, Mancusi, Mazzella, Massa, Leonessa e alla fine il Comune d’Ischia.”

Attribuire la Torre, per altro già con una sua ben precisa denominazione assegnatale dalla storia, dalla tradizione e soprattutto dalla volontà popolare, al solo Guevara, è un insopportabile capriccio che non può passare e non ha nulla a che vedere con la cultura intesa come tale. Il sommo Michelangelo che storiche voci lo danno per essere stato prestigioso ospite nelle antiche stanze della Torre,  checchè ne pensano o ne dicano  coloro che lo escludono, rimane sempre il personaggio che la storia lo affianca a Vittoria Colonna in episodi  di vita dove Ischia, il  Castello e la stessa Torre sono storicamente coinvolti.

Allora, come la mettiamo? Il nome Guevara, per una cruda sintesi, ci richiama a sinistri ricordi di sangue e terrorismo di un passato più recente, il nome Michelangelo invece è tutto un programma di storia, arte, poesia, musica e fantasia che meglio si adegua all’attuale attività della Torre stessa. I turisti,specie quelli che frequentano Ischia da sempre, abituati giustamente ad identificare l’antico monumento con l’illuminato nome di Michelangelo,sono ora tratti in inganno e non capiscono l’arbitraria nuova denominazione. Credono che si tratti del Torrione di Forio. La confusione è provocata anche da una posticcia segnaletica stradale affrettata e dal qualche depliant dove compare il nome “abusivo” di Guevara al posto di quello ormai storico e consolidato di Michelangelo  con cui il comitato organizzatore di stanza nei locali in questione reclamizza le ultime manifestazioni che si promuovono oggi nella Torre. Pertanto ci si trova davanti ad un abuso intollerabile, continuato da chi confonde la storia e la tradizione e l’utile risvolto turistico con la superficiale visione delle cose. Il sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino intervenga !

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