l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|martedì, maggio 3, 2016
Sei qui: Home » rubriche » Una vana odissea chiamata “tentativo di acquistare un ingresso per una partita di calcio”.

Una vana odissea chiamata “tentativo di acquistare un ingresso per una partita di calcio”. 

sasso

Nello specifico Ischia – Gavorrano. 

Da due settimane il sottoscritto, tifoso di quelli affezionatissimi e motivato, tenta di acquistare prima un abbonamento per stagione che 2013-14 all’Ischia Calcio, ed in subordine un ingresso alla gara odierna.

Siamo giunti così alle 12:49 di domenica 8 settembre, data che evidentemente nella nostra Storia Patria è sinonimo di vergogna e disfatta, e giorno dell’inizio casalingo del campionato, in cui ancora non mi è stato possibile sapere  come diamine entrare alla stadio.

La settimana scorsa avevo tessuto le lodi per la generosità con la quale il presidente Carlino aveva ancora una volta allestito la nostra squadra. Lodi che nell’occasione confermo e ribadisco. Ma una società di calcio professionistica non può essere solo un insieme di pur ottimi calciatori guidati da un presidente entusiasta ed un allenatore competente.

Da aprile l’Ischia sapeva che avrebbe affrontato un campionato di calcio professionistico, con tutto quel che ne conseguiva in termini di organizzazione per la vendita di abbonamenti e biglietti.

Parlare di comunicazione, foss’anche solo di servizio, nel caso della nostra squadra è un eufemismo. Attraverso un passaparola, quasi carbonaro, nelle settimane scorse circolavano le voci più disparate su come e dove acquistare i biglietti. Si andava dallo stadio alle ricevitorie delle scommesse, dai supermercati alle edicole. Mi sembrava di rivivere alla radio di Fantozzi la partita della nazionale mentre il povero doveva vedere la Corazzata Potiomkin e dove si diffondevano le voci più inverosimili fino ad un gol segnato da Zoff.

Stesse scene qui. Alla fine un paio di settimane fa si è giunti ad ascoltare una voce verosimile che dava per certe le attività che vendevano gli abbonamenti. Recatomi presso queste gli esercenti, gentilissimi peraltro, mi invitavano a ripassare perchè non in dotazione della apparecchiatura per fare la foto per la tessera del tifoso. “Nun te preoccupà tantì ce sta tiemp”, mi aveva rassicurato l’amico esercente. In effetti mancavano due settimane. Trascorsa la prima mi reco a comperare l’abbonamento.

Oggi in Italia acquistare un abbonamento o un biglietto per una partita di calcio è più complesso che avere un passaporto. Dicevo dunque che recatomi presso l’esercizio mi sono trovato davanti ad un pò di gente nella mia stessa condizione di disgraziato che tenta di vedere, PAGANDOLO, uno spettacolo calcistico.

Visto che avrei anche da lavorare e che coloro che si sono presi questo gravoso impegno di vendere i tagliandi non arrivano a riempire le dita di UNA mano penso bene di tornare più tardi.

Mi reco alle 19:55 di  quattro giorni fa di nuovo per acquistare l’abbonamento. L’esercente deva andare ad un matrimonio per cui mi prega di soprassedere e tornare il giorno dopo. Cosa che faccio, ma si è ricreata una minifila per cui mi andrebbe via un’ora  e più. Non me lo posso permettere.

Arrivo a sabato 7 settembre, vigilia del debutto in casa. Mi reco alla tabaccheria Molara dove però vendono solo i biglietti e non gli abbonamenti, mi dicono di andare ai Pilsatri. Allora vado presso la ricevitoria che vende l’abbonamento. Si potrebbe fare ma il sistema è bloccato. Mi consigliano di tornare stamattina 8 settembre. Nel frattempo devo fare anche l’abbonamento per mio nipote che torna oggi dalle vacanze appositamente per vedere la gara. Soprassediamo. Comperiamo il biglietto per oggi e poi faremo l’abbonamento. Eh si ma chi vende l’abbonamento non vende il biglietto e viceversa.

Basta ne ho  abbastanza. Non esiste al mondo una roba simile.

E tutto questo per un tifoso affezionatissimo e sempre presente. Immaginiamo come coinvolgere quelli più distratti e meno appassionati.

Se mai il presidente Carlino leggesse queste righe, o lo facesse qualcuno dei dirigenti a lui vicino,  sarebbero gradite spiegazioni e soprattutto correttivi in ogni caso già tardivi.

Sarebbe il caso di rimuovere i dirigenti preposti a questo servizio?

E’ complicato nel 2013 mettere in piedi un sito internet che divulghi ogni tipo di informazioni e di comunicazioni societarie?

Vendere on line i tickets?

Ditemi se chiediamo la luna o il minimo sindacale per poter vedere e contribuire alla crescita della nostra squadra.

Di aspetto tecnico della gara mi è passata la voglia. Ne riparleremo prossimamente. Sempre che si riesca a trovare un modo per entrare, PAGANDO, allo stadio.

Non vorrei che, grazie a questo scempio che alcuni dirigenti dell’Ischia hanno messo in piedi, ci trovassimo tra qualche giornata di campionato a rincorrere l’esempio della Triestina che ricoprì gli spalti del “Nereo Rocco” con un gigantesco telo e con gli spettatori disegnati sopra.

 

Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1