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Zaro, arriva la denuncia penale contro “ignoti identificabili” 

zaro

L’associazione ecologista di volontariato, portatrice di interessi diffusi, “P.A.S. PRONATURA”/ONLUS  e alcuni cittadini di Forio residenti a Zaro hanno sporto una denuncia penale contro “ignoti identificabili” per l’area “abusiva” di Zaro dove viene effettuata la trasferenza dei rifiuti, Patrocinati dall’avv. Bruno Molinaro, hanno dapprima presentato regolare diffica e poi denuncia penale.

Nel testo si legge:

In data 26.3.2012, codesto comune ha inoltrato alla Soprintendenza BAAPSAE di Napoli una istanza di parere, ai sensi dell’art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, per la realizzazione in Forio, alla località “Zaro”, in un’area di proprietà comunale, di una piattaforma in cemento armato di mq 200,00 circa, finalizzata alla sosta ed alle operazioni di “trasferenza mobile dei compattatori degli automezzi e delle attrezzature dedicate alla raccolta dei RSU”.

Con nota prot. n. 1992 del 23.3.2012, la Soprintendenza ha reso parere favorevole, ai fini paesaggistici, alla esecuzione dell’intervento “esclusivamente per un periodo tassativamente limitato”, con scadenza al 31.12.2012.

 In disparte ogni questione sulla legittimità di tale abnorme autorizzazione temporanea, in quanto non riconducibile agli schemi tipici dei titoli abilitativi e, pertanto, “extra ordinem”, va, tuttavia, rilevato che, con il medesimo provvedimento, la Soprintendenza ha anche invitato codesto comune “a trovare una soluzione definitiva al problema della raccolta dei rifiuti solidi urbani, individuando un’area più idonea e non impattante paesaggisticamente”.

Allo stato non è dato sapere se per le opere assentite dalla Soprintendenza con atto endoprocedimentale è stato anche rilasciato regolare permesso di costruire ai sensi dell’art. 10 del d.P.R. n. 380/2001.

Quel che è certo è che le opere sono state realizzate e sono tuttora in sito, sebbene codesto comune, in data 12.10.2012, abbia inopinatamente inoltrato alla Soprintendenza una richiesta di proroga sino al 30.6.2013: proroga, poi, concessa con nota del 6.11.2012, prot. n. 20977, con la quale l’amministrazione statale  ha anche ammonito il comune “a ripristinare lo stato dei luoghi nel rispetto dell’ambiente” entro la nuova data del 30.6.2013.

Sta di fatto che anche tale termine tassativamente indicato dall’Autorità preposta alla tutela del vincolo è scaduto da oltre due settimane senza che codesto comune si sia adoperato per il ripristino dello stato dei luoghi, con l’aggravante che, del tutto abusivamente, proseguono indisturbate in località Zaro le quotidiane operazioni di “traferenza mobile dei compattatori degli automezzi e delle attrezzature utilizzate per la raccolta dei rifiuti.

Per le opere eseguite – a ben vedere – non è nemmeno ipotizzabile un giudizio di compatibilità paesaggistica “a posteriori”, in quanto l’art. 146, comma 4, del d.lgs. n. 42/04 stabilisce che «fuori dai casi di cui all’articolo 167, commi 4 e 5, l’autorizzazione non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi».

Ora sarà la magistratura a dover individuare i responsabili.

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