l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|sabato, aprile 30, 2016
Sei qui: Home » Ceci e Baccalà » Zitto quando parli

Zitto quando parli 

ceci

Ovvero: lettera strettamente riservata a Crisano Nicola

Normalmente gli uomini per dirimere malintesi o rinfacciare i torti subiti affrontano colui che ritengono il responsabile di tali mancanze. Io in verità, in verità ti dico che non sono mai stato affrontato! Ecco del perché non sò dove ho trovato il coraggio di scriverti questa lettera riservatissima pregandoti vivamente di non mostrarla a nessuno perchè il mio essere timido oltre misura mi provoca un notevolissimo imbarazzo e degli improvvisi rossori sulle guance al solo pensiero. Debbo confessarti che da tempo ho dovuto registrare accorati interventi di amici comuni volti ad ammorbidirmi nei tuoi confronti, nonostante tu a reti unificate non perdi mai l’occasione di raccontare le tue versioni sulle continue maldicenze che uno sconosciuto (mi illudo che sia io) da tempo và scrivendo sulla tua immacolata persona. Nel corso di uno dei tuoi ultimi messaggi, sempre mandati in onda a reti unificate, mi hai toccato molto esternando il consiglio che ti ha dato tua  madre:“Nicola sopportali, è solo invidia“ Tale è la concezione che ho avuto di mia madre e delle madri in genere che mi permetto di accomunare anche la sig.ra Crisano in questo mio viscerale amore filiale e che spero non venga minimamente frainteso. Del resto anche Pino Daniele cantava: “ogni scarrafone è bello a mamma soja

Frainteso come il mio periodico riferimento alle “crisanate “ con le quali il D.S. già ex D.G. ama disseminare il suo cammino dirigenziale. Bada, stò riferendomi al Dirigente Crisano ed infatti metto a disposizione la raccolta di questa rubrica per verificare se ho mai trattato l’Uomo, invece al Dirigente ho dedicato “attenzioni costanti ed affettuose“ che di volta in volta tu stesso D.S. già ex D.G. mi ispiri con i tuoi atteggiamenti e purtroppo anche con le tue clamorose “bucature“ in chiave giallo-blù. Carissimo Nicola riferisci al D.S. già ex D.G che chi và per mare prende certi pesci e che oramai mi sono stancato di brutto di essere tirato in ballo al solo scopo di ergersi a vittima sacrificale. Io da oltre mezzo secolo tifo Ischia, e piaccia o no continuerò a farlo se il Padreterno mi darà la forza e la gioia e continuerò a perseguire con ironia e puntigliosità chi ritengo non operi nell’interesse dei colori giallo-blù. Chiaro?

Più volte ho affermato che spesso i tuoi pochi meriti vengono vanificati con atteggiamenti spocchiosi se non addirittura offensivi, non tanto verso la mia persona a cui sono state dedicate attenzioni particolarissime di cui dirò in seguito, ma verso il contesto sociale, dirigenziale e sportivo in cui oggi hai la fortuna di operare. Più volte ho evidenziato come le tue decantate esperienze calcistiche sono solo riconducibili ai trascorsi procidani che non possono assolutamente raffrontarsi con quelle maturate dai Dirigenti Ischitani in tanti anni in un contesto di eccellenze calcistiche  del tutto simile ad una serie B (Siena, Ternana, Perugia, Cagliari, Frosinone, Juve Stabia, Salernitana, Brindisi, Lecce, Taranto, Reggina, Crotone, Messina, Catania, Palermo) ed in cui si annoverano un 5° posto in C1 e due promozioni dalla C2 (attività che hai definita con la tua solita modestia: “calcio da strada e da bar e che non mi appartiene“). Più volte mi sono affannato ad essere propositivo nel constatare come si stesse sbagliando di brutto (Peppe Mattera, Andrea Impagliazzo e le tante tue scelte scellerate dello scorso campionato dettate dalla presunzione di essere il nuovo assoluto che avanzava e senza le quali saremmo oggi già in Lega Pro).

L’aver affermato, evidenziato e proposto mi ha regalato squallide minacce anonime telefoniche o vili messaggi sul parabrezza e maggiormente una vergognosa criminalizzazione dei miei sentimenti per l’Ischia ed i suoi colori, utilizzando i soliti poveri omuncoli in veste di untori e non ultimo il divieto di accesso in cabina stampa (pago regolarmente il biglietto d’ingresso) convinti di staccarmi la spina così come già attuato con un giornalista ritenuto non allineato. Criminalizzazione che per me rappresenta l’offesa maggiore che abbia ricevuto dopo decenni di sacrifici vari, mai solitari e mai privi di errori, ma che hanno rappresentato di fatto la sopravvivenza e la continuità sportiva della Società giallo-blù. Sentirmi attribuire miserabili tentativi di destabilizzazione o addirittura intime soddisfazioni per le sconfitte giallo-blù, ferisce ed offende in modo lacerante quello che è stato il mio credo sportivo di tutta una vita. Oggi che la spocchiosa compagine del presidente Luce vede lontano all’ orizzonte i nostri fari di posizione e ci avviamo meritatamente e trionfalmente a ritornare da dove vigliaccamente ci avevano estromesso grazie all’opera truffaldina di opache figure di un passato non molto lontano, devo purtroppo constatare che nonostante il faraonico budget che Carlino ed i Suoi hanno investito sul piano tecnico, a livello di organizzazione societaria siamo ancora all’anno ZERO.

Infatti il tuo affanno costante è quello di privilegiare esclusivamente i contenuti di facciata quali: la politica giovanile (ho udito madri e genitori dei giovani ischitani maledire tutto e tutti), le interviste su commissione, le telefonate sollecitate, l’esaltazione e la reclamizzazione della persona (una per tutte la patetica e puerile cronaca del ricorso Internapoli. Ah, se lo ascoltava il buon Eduardo Chiacchio!) per non parlare della squallida e volgare partecipazione ad un recente lutto con tanto di logo a colori e la misera sottoscrizione personale e poi tante, ma proprio tante foto d’ordinanza. Invece un ”sacerdote del nuovo calcio“ dovrebbe spiegarci come mai l’organizzazione societaria presenta tante falle quali i rapporti con la tifoseria improntati esclusivamente alla sola raccolta di effimeri consensi personali senza mai addentrarsi su di un proficuo rapporto di crescita comune per affacciarsi in modo maturo nel calcio professionistico, dovrebbe anche dirci come mai la Società non si è mai dissociata da certe devianze del tifo, (a Bisceglie ancora stop ai Tifosi!), dovrebbe poi chiarire a chi acquista il biglietto e a chi ha comprato l’abbonamento e perché no maggiormente al Presidente Carlino per quale arcano marchingegno si riempie la tribuna con il Matera, si controllano addirittura i controllori con il Brindisi (assoldando con un bonus parenti ed amici), si sospendono non proprio tutti gli accrediti con il Nardò che diventa una gara per pochi intimi ed alla fine del trittico della verità analizzando gli incassi delle tre gare ci si accorge in modo macroscopico che qualcosa non quadra (su tutti è l’incasso con il Matera che grida tremenda vendetta e non vorrei che Carlino alla fine si rompesse di brutto), ci ragguagli anche perché si utilizzano i biglietti SIAE (come nelle categorie inferiori e sempre a rischio di riciclaggio) e non si organizza un borderò con biglietti personalizzati con l’ avversario e la data) degni di una Società importante, ed in ultimo, almeno per oggi, ci eviti di ascoltare troppe spesso affermazioni non certo lusinghiere sul suo conto (stranamente del tutto simili a quelle che evidenzio nelle mie censure) veicolate da suoi collaboratori o personaggi di riferimento.

Carissimo Nicola partecipa il D.S. già ex D.G che mi rendo conto che forse è un po’ troppo irreverente, ma come ha affermato Papa Francesco (che splendida figura ha scelto lo Spirito Santo): Odio, Invidia e Superbia sporcano la Vita!

Tuo molto poco devoto Enrico Scotti

Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1